Siamo pronti all’IAcene?
L’intelligenza artificiale è arrivata e non manca giorno che non scopriamo nuove applicazioni. Siamo di fronte a una rivoluzione copernicana al punto che possiamo parlare di IAc
A partire da luglio 2022 le nuove vetture saranno equipaggiate con una serie di dispositivi obbligatori che puntano a ridurre gli incidenti. Come guideremo.
La mobilità individuale su strada paga ogni anno un grande pedaggio in termini di morti e feriti. Nel 2020 in Italia ci sono stati 118.298 incidenti stradali, con 159.249 feriti e 2395 morti. È andata molto meglio che nel 2019, dove i morti sono stati 3173, ma la riduzione è in gran parte dovuta alla pandemia, che ha bloccato le persone in casa, riducendo in modo sensibile il traffico (fonte ANAS ACI, Road Accidents Year 2020). Comunque il trend era, in precedenza, in discesa. Nel 2010 i morti sono stati 4114.
La riduzione è dovuta essenzialmente a due fattori: un migliore comportamento dei guidatori e veicoli più sicuri. Sul primo fattore ha avuto un impatto significativo l’introduzione della patente a punti, le campagne informative e una maggiore sorveglianza, ad esempio con l’introduzione dei sistemi tutor in autostrada. Purtroppo ci sono dei fattori, come una maggiore distrazione dovuta all’uso dei dispositivi mobili, che porta ad osservare una inversione di tendenza su questo aspetto. Tra le cause maggiori degli incidenti troviamo infatti la distrazione, l’eccessiva velocità e il non rispetto della precedenza (in totale sono la causa del 40% degli incidenti).
La Commissione Europea continua a portare avanti una serie di iniziative con l’obiettivo di arrivare, nel 2050, ad azzerare il numero di morti sulle strade. Il fattore dove può maggiormente incidere è sulla sicurezza dei veicoli, introducendo nuove normative per rendere obbligatorie determinate soluzioni e/o dispositivi.
In passato le soluzioni si sono focalizzate sulla sicurezza “passiva”, cioè la capacità del veicolo di assorbire urti riducendo le conseguenze per gli occupanti e, in anni più recenti, anche alle persone, pedoni e ciclisti, investite. Poi misure di sicurezza attiva, per consentire al guidatore di avere un maggior controllo del veicolo: visibilità e luci, ABS e Controllo della Stabilità (ESC).
Recentemente, 2019, la Commissione Europea ha approvato una serie di misure nell’ambito della Sicurezza Generale dei Veicoli (General Safety Regulation). Oltre a continuare a migliorare la sicurezza passiva ed attiva, queste misure comprendono anche soluzioni di sicurezza basate su dispositivi di ausilio alla guida, che aiutano il guidatore nelle manovra, fino ad intervenire, quando necessario, per lui sul veicolo. Queste misure saranno obbligatorie su tutti i nuovi modelli di veicolo introdotti sul mercato a partire da Luglio 2022 e su tutti i nuovi veicoli venduti a partire dal Luglio 2024.
Ecco le principali novità che troveremo di serie, sui nuovi veicoli che andremo ad acquistare nei prossimi anni.
Questa è una funzione già disponibile su molti veicoli, di serie o più spesso come optional. Con la nuova normativa il sistema sarà obbligatorio e dovrà almeno soddisfare ai seguenti requisiti:
Anche se questi requisiti possono sembrare modesti, occorre ricordare che la maggior parte degli incidenti in abito urbano avvengono in queste condizioni. I requisiti della normativa richiedono comunque che, per velocità superiori, il sistema riduca significativamente la velocità di impatto, contribuendo comunque ad una drastica riduzione delle conseguenze.
Questo sistema opera per velocità superiori ai 65-70 Kmh, fino almeno ai 130 Kmh. Avvisa il guidatore nel caso stia per uscire dalla corsia di marcia, con una spia luminosa e con una coppia applicata al veicolo, che cerca di riportare il veicolo stesso all’interno della corsia (questo solamente nel caso la corsia sia delimitata da linea continua) . L’intervento non avviene se il guidatore ha attivato l’indicatore di direzione manifestando quindi l’intenzione di cambiare corsia. La coppia applicata può comunque essere superata dal guidatore intervenendo sul volante.
Essendo la velocità eccessiva una delle maggiori cause di incidenti, la Commissione Europea ha fortemente sostenuto l’introduzione di questa funzione. Il veicolo dovrà disporre di soluzioni per poter conoscere il limite di velocità della strada che sta percorrendo. La normativa non prescrive una particolare soluzione tecnica, ma considera tre possibili tecnologie: riconoscimento dei segnali stradali con telecamera, informazioni sui limiti nelle mappe digitali di navigazione ed autoapprendimento.
L’avviso avviene mediante segnalazione visiva ed acustica nel caso si sia superato il limite. La normativa consente anche di usare segnalazioni di tipo tattile, ad esempio il pedale acceleratore che richiede uno sforzo maggiore per superare il limite. La normativa addirittura favorisce quest’ultimo tipo di soluzione, che può essere completamente alternativa all’avviso visivo/acustico.
La normativa poi consente ulteriori funzioni che vadano a favorire il rispetto del limite di velocità, ad esempio l’impostazione del limitatore di velocità e/o del cruise control, laddove i veicoli ne fossero equipaggiati.
Per velocità comprese tra i 65 e i 130 Kmh questo sistema analizza le piccole correzioni operate dal guidatore sul volante durante la guida, e la posizione del veicolo nella corsia di marcia per valutare il grado di attenzione e di stanchezza del guidatore stesso.
Un avviso visivo ed acustico viene emesso nel caso si rilevi uno stato anomalo, invitando il guidatore ad adottare le dovute contromisure.
Essendo la distrazione una causa crescente di incidenti, la Commissione Europea ha posto molta attenzione su questo punto, considerando anche la possibilità di introdurre una soluzione più avanzata, che misurasse ad esempio dove sta guardando il conducente, la strada o lo smartphone.
La tecnologia offre soluzioni che però sono attualmente complesse e non perfettamente affidabili. Una seconda norma, sistema avanzato di avviso di distrazione, è quindi stato previsto nel 2026 o 2028. Non è però escluso che questi sistemi vengano resi disponibili sul mercato, come optional, negli anni precedenti e potremo quindi vederli e usarli nei prossimi anni.
I veicoli dovranno disporre di soluzioni per consentire l’esecuzione in sicurezza di manovre in retromarcia. In assenza della possibilità di una visione diretta o indiretta tramite specchi, il veicolo dovrà essere fornito di
In caso di frenata di emergenza vengono attivate automaticamente le luci posteriori lampeggianti, per segnalare il pericolo ai veicoli che seguono ed evitare tamponamenti.
I veicoli dovranno possedere un dispositivo per registrare alcune informazioni nel caso di un incidente, immediatamente prima e subito dopo l’urto. L’attivazione avviene in modo automatico con l’urto e il dispositivo, come nel caso degli aerei, deve essere in grado di sopravvivere all’urto stesso. I dati registrati possono poi essere recuperati, ma solo dall’autorità giudiziaria. Questo dispositivo dovrebbe, nelle intenzioni della Commissione Europea, portare ad un beneficio indiretto: i guidatori più “indisciplinati” sarebbero a conoscenza che il loro comportamento scorretto, ad esempio eccessiva velocità, sarebbe sicuramente registrato ed usato per fare emergere le loro responsabilità, in caso di incidente.
Guidare in stato di ebbrezza è causa di moltissimi incidenti. Esistono dispositivi che misurano il tasso alcolemico e che quindi possono essere abbinati al veicolo, impedendo il suo avvio in assenza di una misura entro i limiti di legge (Alcohol Interlock). L’introduzione di un tale dispositivo di serie però sarebbe penalizzante per la stragrande maggioranza dei guidatori che si comportano sempre correttamente.
Per questo la Commissione Europea ha introdotto solo una norma per rendere i veicoli “predisposti” ad essere equipaggiati con un dispositivo Alcohol Interlock. L’obiettivo della Commissione è quello di rendere maggiormente diffusi i controlli e, per quanti vengono sorpresi a guidare in stato di ebbrezza, permettere, in alternativa alla sospensione della patente, di poter continuare a guidare, ma solo veicoli dotati di Alcohol Interlock. Garantendo quindi la comunità che non si ripetano nel loro comportamento. Inoltre questo consente di preparare il parco veicoli in vista di eventuali futuri obblighi per alcune categorie di conducenti: mezzi pubblici, taxi, bus e veicoli commerciali.
I futuri nuovi modelli di veicolo dovranno essere opportunamente protetti dai rischi di sicurezza informatica. Tutti i nuovi veicoli sono ormai connessi, direttamente o indirettamente attraverso il cellulare del conducente, ad Internet, per offrire al conducente tutta una serie di servizi. Questa connessione può anche essere utilizzata da criminali informatici per acquisire i dati presenti sul veicolo, anche personali, oppure per modificare il software e quindi le funzioni del veicolo, ad esempio bloccandolo per chiedere un riscatto. Per evitare questo il costruttore dovrà prevedere adeguate contromisure e dimostrare di averle correttamente adottate ed implementate.
Troveremo tutte queste funzioni sui nuovi veicoli a partire da Luglio 2022. E queste funzioni avranno un impatto importante negli anni successivi, sul numero degli incidenti stradali, dei relativi feriti e morti. Però è importante ricordare che questi sistemi hanno il massimo effetto solo se sono abbinati ad un adeguato comportamento da parte del guidatore. Infatti sono tutti concepiti per aiutare il guidatore: ad adottare una corretta velocità nel rispetto dei limiti, a mantenere la corsia di marcia, a reagire tempestivamente in caso di ostacoli improvvisi, a comprendere quando è opportuno fermarsi perché si è stanchi, ecc. Sarà quindi importante in futuro continuare a migliorare il comportamento dei guidatori per poter arrivare all’obiettivo che tutti si auspicano, cioè di azzerare un giorno il numero degli incidenti stradali e le loro conseguenze.