Il Gruppo Unipol integra i principi di sostenibilità nelle proprie scelte di investimento, come leva fondamentale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. I risultati nel bilancio integrato e consolidato 2019.
Il Gruppo Unipol integra i principi di sostenibilità nelle proprie scelte di investimento, come leva fondamentale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. I risultati nel bilancio integrato e consolidato 2019.
Nel post-emergenza Coronavirus ci sarà un’accelerazione verso la sostenibilità e un’azione coordinata che vedrà impegnati Stati e aziende? Il suggerimento di un percorso possibile e è contenuto nella nota Come gli investitori responsabili dovrebbero rispondere alla crisi Covid-19 Coronavirus elaborata da PRI-Principles for Responsible Investment, l’organizzazione che rappresenta la voce più autorevole della finanza sostenibile a livello globale che lancia la palla verso la COP26 prevista nel 2020 ma rimandata al 2021 causa COVID-19. La pandemia è un’occasione per gli investitori ESG e la crisi climatica è al centro dell’analisi e necessità di grandi investimenti. Solo per fare un esempio, per risolvere il problema della scarsità di acqua l’OCSE stima che da qui al 2030 sarà necessario investire circa 1.000 miliardi di dollari all’anno – oggi si investono circa 600 miliardi di dollari – per garantire a tutti l’accesso a risorse idriche di base e servizi sanitari adeguati.
Le aziende sono pronte a sostenere gli investimenti ESG? Se si guarda alla finanza la risposta è affermativa e basta pensare alle dichiarazioni di inizio anno di BlackRock, il più grande fondo d’investimenti al mondo, che ha posto la sostenibilità al centro delle proprie strategie. In gergo si parla di “ESG readiness” quando un’azienda ha abbracciato la strada virtuosa dell’investimento sostenibile. «Non bisogna guardare tanto al reporting, ai dati, comunque importanti», ha detto Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità e Stakeholder engagement Gruppo Unipol e Direttrice di Fondazione Unipolis -, quanto invece al processo: è da lì che si vede se l’azienda ha gli strumenti e la capacità di gestire il rischio ESG». A questo scopo all’inizio del 2020 in Gruppo Unipol è stata costituita una Task-force ESG, che riunisce le varie funzioni tecniche competenti sull’argomento e valuta i rischi ESG connessi in particolare alle attività core. Il focus è sulle relazioni tra rischi ESG, rischi reputazionali e rischi emergenti, come sono appunto quelli derivanti dalla crisi climatica o dalle crescenti disuguaglianze socio-economiche. «Abbiamo individuato e analizzato, scoprendo aree importanti di sovrapposizione e interconnessione, i principali rischi ESG subiti e generati, coinvolgendo direttamente il Comitato Rischi oltre al Comitato Sostenibilità. E abbiamo poi lavorato per integrare questo processo nei modelli di analisi di rischio al fine di “trasferirlo” nelle attività caratteristiche del Gruppo più esposte a quei rischi», ha aggiunto Parmigiani. https://www.youtube-nocookie.com/embed/NARje_jVNJU
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