Design thinking: un metodo per trovare soluzioni con creatività

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Design thinking: un metodo per trovare soluzioni con creatività

Settembre per molti è come l’inizio di un nuovo anno. Proviamo a immaginare qualcosa che ancora non c’è nella nostra vita ma che vorremmo. Come far diventare concreti i sogni.

Com’è la vita dei tuoi sogni? È da questa domanda che vogliamo partire per costruire un percorso concreto verso ciò che desideriamo. Raramente ci fermiamo a immaginare nei dettagli la vita che vorremmo, ma farlo è il primo passo per avvicinarci davvero a quella visione.

In questo articolo analizziamo un modo per farlo, non grazie a pensieri magici, a una vincita al Superenalotto o all’incontro fortuito con la persona perfetta, ma attraverso il metodo del design thinking. Hai capito bene: partiamo da un approccio usato in diversi ambiti lavorativi per disegnare la vita dei nostri sogni. Sul tema hanno scritto un libro due professori di design di Stanford, Bill Burnett e Dave Evans, intitolato Designing Your Life. Da questo progetto è nato anche un corso universitario chiamato Life Design Lab.

Partiamo dal loro libro, aggiungendo anche strumenti di tipo psicologico, con l’intento di fornire una traccia di riflessione per capire cosa vogliamo davvero e soprattutto come possiamo ottenerlo.

Cos’è il design thinking

Il design thinking è un approccio creativo e pratico che viene usato da designer e innovatori per affrontare problemi e progettare soluzioni, anche quando non esiste ancora nulla di concreto. Ruota attorno a questa idea: i designer immaginano qualcosa che non esiste, lo costruiscono (più volte se necessario) ed ecco che ciò che prima era solo nella loro testa prende forma e diventa reale.

Noi possiamo provare a fare lo stesso con la nostra vita. L’idea di “disegnarla” serve a generare idee e sperimentarle, cercando passo dopo passo le scelte migliori per noi.

Le fasi del design thinking

Il processo del design thinking è articolato in cinque fasi, che possiamo applicare anche alla progettazione personale:

  1. Empatia
    Osservare, ascoltare, sentire: mettersi nei propri panni e captare i reali bisogni, sogni, blocchi. È il momento dell’ascolto e dell’osservazione.
  2. Definizione
    È qui che si definisce chiaramente il “problema”, ovvero l’area della propria vita in cui si vuole un cambiamento, in modo preciso e concreto.
  3. Ideazione
    In questa fase si generano alternative, scenari diversi, possibilità. È uno spazio creativo dove le idee vanno messe sul tavolo, senza filtri.
  4. Prototipazione
    Si scelgono alcune idee e si comincia a sperimentare: piccole prove, attività, nuove abitudini, senza aspettarsi subito la perfezione.
  5. Test
    Si osserva cosa funziona e cosa no, si raccolgono i feedback e si modificano le azioni in base a ciò che si è sperimentato. Un processo ciclico e flessibile.

Perché usare il design thinking oggi

Il design thinking è oggi utilizzato in tanti ambiti: nel mondo del lavoro, nella progettazione di servizi, nell’educazione. Ma la cosa interessante è che si può applicare anche alla vita quotidiana, per affrontare scelte, cambiamenti, transizioni.

Pensare come un designer significa avere il coraggio di immaginare alternative, sperimentare senza paura di sbagliare e costruire un percorso su misura per noi. In un mondo in continuo cambiamento, questo approccio può diventare uno strumento fondamentale per restare centrati su ciò che desideriamo.

Design thinking: passaggi per disegnare la vita da sogno

1. Definisci uno scenario da sogno

Iniziamo con l’individuare, senza freni, cosa desideriamo nei vari ambiti della nostra vita. Come farlo? Considerando che la nostra mente funziona per immagini – mentre le parole, essendo una convenzione culturale, a volte non esprimono tutto – può essere utile visualizzare. Un metodo interessante proviene dal Feng Shui. Ecco un esercizio pratico:

  • Prendi un foglio bianco (meglio un cartellone 90×60, ma anche un A3 va bene).
  • Disegna un cerchio al centro con il tuo nome.
  • Dividi il foglio in 8 spicchi, come se fosse un sole, partendo dal centro verso i bordi. Gli spicchi rappresentano:
    • Fama
    • Denaro
    • Salute
    • Crescita spirituale
    • Carriera
    • Amore
    • Creatività
    • Persone
  • Prendi qualche rivista e inizia a ritagliare immagini che ti ispirano e rappresentano qualcosa che desideri. Possono essere oggetti, luoghi, emozioni, colori, persone.
  • Distribuisci le immagini nei rispettivi spicchi: questo ti darà una rappresentazione visiva dei tuoi desideri.

2. Fotografa la tua situazione attuale

Ora prendi un altro foglio (va bene anche un A4) e rifai lo stesso schema: cerchio con il tuo nome e 8 spicchi. Questa volta, però, scrivi nei vari spicchi il punto in cui ti trovi oggi. Non è necessario essere precisi: bastano parole chiave, appunti veloci. Lo scopo è avere una fotografia sintetica della tua vita attuale nei vari ambiti.

3. Identifica un piano d’azione

A questo punto, metti davanti a te i due fogli: quello della visione e quello della realtà attuale.

Spicchio per spicchio, chiediti:
“Cosa potrei iniziare a fare da domani per avvicinarmi anche solo del 10% alla visione che desidero?”

  • Per ogni area, individua almeno tre azioni concrete e semplici, che puoi davvero mettere in pratica.
  • Infine, scegli tre azioni dall’intero elenco che ti impegni a iniziare subito, da domani.

L’obiettivo è passare dalla visione all’azione, senza aspettare momenti perfetti o soluzioni miracolose.

Questi passaggi non coincidono perfettamente con quelli proposti da Burnett ed Evans nel loro Designing Your Life, ma prendono ispirazione anche da alcune tecniche di coaching. L’obiettivo è fornire un metodo per disegnare una visione della vita dei propri sogni e comprendere come avvicinarsi ad essa, passo dopo passo. Ricorda: anche i designer costruiscono cose nuove attraverso tentativi, errori, revisioni. Lo stesso vale per la nostra vita.

Buon percorso.

*Articolo pubblicato il 1° settembre 2022 e sottoposto a successive revisioni

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Digital wellness coach, mindfulness trainer e psicologa. Aiuta le persone a costruire e coltivare il proprio equilibrio interiore nell’era dell’iper-connessione digitale. Nei suoi percorsi e masterclass guida in particolare professioniste e professionisti a migliorare le proprie abitudini per avere più focus, tempo e benessere mentale. Organizza anche ritiri digital detox in cui accompagna gruppi di persone a disconnettersi per riconnettersi a sé.