Accendiamo la luce sul futuro
La serie di fantascienza Star Trek è ambientata nell’anno 2264. Gli esseri umani viaggiano nella galassia insieme agli alieni, aiutati da computer, propulsione più veloce d
Dagli studi sul potere battericida al Li-Fi fino al risparmio energetico. Una luce può cambiare le nostre case e le nostre abitudini. Ecco cosa è utile sapere.
I LED non sono solamente uno strumento utile ad ottenere efficienza energetica: questa luce potrebbe trasformare il volto delle nostre case grazie ad applicazioni ed utilizzi forse inaspettati che, però, possono davvero cambiare la vita di tutti noi.
Se vi chiedessimo cosa è il LED, probabilmente la gran parte di voi penserebbe ad una lampadina, alla luce ad intermittenza dello smartphone che indica la notifica di un messaggio o alla spia che segnala che la tv non è spenta ma in stand-by. LED, per l’esattezza – e questo lo ricordano meno persone – è l’acronimo inglese di Light Emitting Diode che, in italiano, si traduce con diodo ad emissione di luce.
Senza scendere troppo addentro ad argomenti tecnici, questo innovativo dispositivo optoelettrico venne messo a punto negli anni ’60 da Nick Holonyak Jr e, nel 2014, gli studi sui LED a luce blu valsero il premio Nobel per la fisica a Isamu Akasaki e Hiroshi Amano dell’Università di Nagoya e a Shūji Nakamura dell’Università della California.
Con l’arrivo dei LED a luce bianca negli anni ’90 la tecnologia ha iniziato ad avere una diffusione sempre maggiore anche nei sistemi di illuminazione domestici, divenendo oggi il sistema maggiormente consigliato perché, a parità di performance, garantisce un grande risparmio energetico ed una durata (in termini di ore) enormemente più elevata rispetto alle fonti di luce tradizionali (con una riduzione anche in termini di rifiuti).
Se avete cambiato una lampadina o un lampadario da poco tempo probabilmente la luce che illumina le vostre case ed i vostri uffici viene prodotta da LED.
Inoltre, a differenza di altri tipi di fonti luminose germicide, la luce a LED non ha, di per sé, controindicazioni potendo essere utilizzata in totale sicurezza per le persone e gli animali, a casa, a scuola, sui luoghi di lavoro e all’interno di strutture sanitarie. Non richiede installazioni particolari, avvitandosi come una qualsiasi lampadina ai punti luce preesistenti.
Se i benefici in termini di efficienza energetica sono più conosciuti, sono forse meno note altre applicazioni che potremmo definire quasi sorprendenti e che sono state rese possibili solo grazie all’innovazione e alla ricerca.
Da una rapida occhiata, la lampadina Biovitae sembrerebbe una normale luce eppure, nei suoi raggi luminosi, si cela una sorpresa. Nata da un brevetto italiano, oggi è registrata al Ministero della salute come dispositivo medico per sanificazione e illuminazione. Secondo gli studi effettuati, Biovitae è una valida alleata nella lotta a batteri, funghi, spore e virus e aiuta a sterilizzare gli ambienti in cui viene posizionata. L’utilizzo delle luci come germicida non è una novità (basti pensare agli sterilizzatori UV che si trovano negli studi dentistici o anche nelle barberie), ma ciò che rappresenta una nuova scoperta è la possibilità di avere un dispositivo domestico a LED che riesca a contrastare enti patogeni grazie alla sua funzione microbicida anche se – è fondamentale sottolinearlo – tali sistemi non sostituiscono l’assunzione di farmaci. Secondo studi condotti dal Dipartimento scientifico del Policlinico Militare Celio di Roma a giugno 2021, la Biovitae risulta efficace alleata anche nella lotta al Covid: il dispositivo utilizzato per la sperimentazione in ambienti chiusi ha ucciso il 99,8% del Sars-Cov2. Attualmente la ricerca sta approfondendo anche l’efficacia nella eliminazione di altri virus come per Febbre gialla e Influenza pandemica (H1N1).
L’idea nasce dal team di To Be, giovani ragazzi italiani visionari che hanno cercato di capire come sprigionare, letteralmente, tutte le potenzialità della luce e connettere le persone. Dal loro lavoro nasce il progetto legato al Li-Fi ovverosia ad una tecnologia senza fili che sfrutta la modulazione della luce LED per trasmettere informazioni in modalità wireless.
Come rilevato dagli sviluppatori, l’utilizzo dei LED come trasmettitori di informazioni ha numerose caratteristiche positive: la velocità (in quanto capace di raggiungere i 100 Gbps in laboratorio), la lunghezza della banda (circa 10.000 volte più ampia rispetto allo spettro utilizzato oggi per le comunicazioni radio), la sicurezza (in quanto la luce, essendo delimitata ad uno spazio, è meno soggetta ad attacchi hacker, tema molto attuale) e l’elevata precisione in termini di geo-localizzazione.
L’assenza di onde radio poi evita problemi di interferenze con altri dispositivi e rende la tecnologia “elettrosmog free”. Peraltro la possibilità di sfruttare la luce per trasmettere dati diminuisce il dispendio energetico. Sebbene sembri un progetto futuristico, già si manifestano molteplici applicazioni nella conservazione dei beni culturali, nei trasporti, nelle scuole e negli uffici e tutti questi utilizzi ci rassicurano su una circostanza: questa tecnologia farà luce sul futuro.