Come essere phygital

Society 3.0


Come essere phygital

Di persona e in digitale: la fusione tra le due dimensioni è la formula di organizzazione ibrida del lavoro che si sta affermando post pandemia ma non è nata oggi.

Phygital è una parola che nasce dalla fusione di physical e digital e che quindi descrive l’interazione, anzi fusione, tra le due dimensioni. Negli ultimi tempi se ne sente parlare sempre più spesso, in realtà sembra che le prime apparizioni del termine risalgano a qualche anno fa. Sembra che una delle prime apparizioni del termine risalga al 2014 quando la catena statunitense Lowe’s (accessori per la casa e ferramenta) annunciò l’introduzione, durante le festività natalizie, di due robot di servizio alla vendita in un negozio nel centro di San José, California. I piccoli robot, chiamati “OSHbot”, avevano il compito di verificare in che modo la robotica potesse portare vantaggi a clienti e dipendenti.

Facciamo un salto ancora più indietro nel tempo: 1990, anno in cui Tim Berners-Lee, ingegnere britannico del CERN di Ginevra, inaugurava il Word Wide Web. Nella prima pagina che creò scrisse la definizione di questa innovazione, in 21 parole “Il WorldWideWeb è una iniziativa per il recupero di informazioni hypermedia ad area estesa che mira a dare un accesso universale a un vasto universo di documenti“. Già in questa definizione emerge l’interazione tra digitale e fisico. Phygital dunque non è una paradigma del tutto nuovo. La tecnologia, fin dalle prime innovazioni ci ha portato ad un aumento delle capacità umane, mai a una loro completa sostituzione. ​

Cos’è nel concreto?

Per entrare nel pratico di cosa si intende con phygital possiamo dire che sono phygital le stampanti 3D, che trasformano un comando digitale in un oggetto fisico, i codici QR, i dispositivi indossabili, come Google Glass, la realtà aumentata e molto altro. Insomma si può arrivare a definire phygital praticamente qualsiasi esperienza che comporti incontri e contaminazione tra fisico e digitale, dalla didattica supportata dall’e-learning al mondo del lavoro dove oggi è protagonista lo smart working. ​

Phygital nel mondo del lavoro

Per calare la realtà phygital nel mondo delle organizzazioni è stato redatto il Phygital Work Manifesto, un documento ispirazionale per la trasformazione digitale dei contesti lavorativi. Il documento nasce per orientare i decision maker aziendali nello sviluppo di modelli organizzativi attrattivi per le generazioni native digitali, che sguazzano tra le dimensioni e i mindset digitale e analogico. I 10 principi sono il frutto del lavoro di quasi 30 manager che per un anno hanno collaborato alla sua stesura. è stata anche svolta una ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano su oltre 1.000 nativi digitali andando ad esplorare l’aderenza dei principi sulla fascia d’età 20/30 anni. Nella ricerca svolta sono emerse tante informazioni su come i millenials vedono il mondo del lavoro. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda l’importanza che i giovani danno a collaborazione, serenità e professionalità come dimensioni presenti nel luogo di lavoro ideale.​

Phygital Work Manifesto

Ecco qui i dieci principi del manifesto, riassunti senza i corollari di ognuno di essi.

  1. è guidato dalla forza di un perché
  2. è agile e integra la dimensione del lavoro online a quella offline
  3. è un ambiente di condivisione che promuove il senso di appartenenza
  4. promuove il valore dell’unicità della persona
  5. valorizza le diversità anche come catalizzatore di innovazione e opportunità di contaminazione
  6. si distingue per un senso di responsabilità diffusa
  7. si distingue per lo spirito di imprenditorialità
  8. si basa su un senso della leadership diffusa
  9. è piacevole da vivere
  10. è sostenibile

Digital wellness coach, mindfulness trainer e psicologa. Aiuta le persone a costruire e coltivare il proprio equilibrio interiore nell’era dell’iper-connessione digitale. Nei suoi percorsi e masterclass guida in particolare professioniste e professionisti a migliorare le proprie abitudini per avere più focus, tempo e benessere mentale. Organizza anche ritiri digital detox in cui accompagna gruppi di persone a disconnettersi per riconnettersi a sé.