Alla Scoperta dei “mostri” dell’economia

Society 3.0


Alla Scoperta dei “mostri” dell’economia

Perché spesso ci si improvvisa economisti condividendo opinioni o teorie senza avere competenze specifiche? Diane Coyle esplora questo tema offrendo una visione propositiva e stimolante.

Cosa vuol dire essere un economista? È una domanda piuttosto interessante cui provare a dare una risposta. Negli ultimi anni, l’economia ha attraversato un periodo turbolento. Se all’inizio degli anni Duemila i mercati finanziari altamente interconnessi e la crescente globalizzazione sembravano simboli di progresso, la crisi finanziaria del 2008 ha cambiato tutto. Le persone si sono chieste perché gli economisti non fossero riusciti a prevedere un disastro di tale portata. Poi, appena un decennio dopo, la pandemia di COVID-19 ha evidenziato i limiti delle catene di produzione globali, spingendo molti a riconsiderare l’idea stessa di globalizzazione e di interdipendenza dei sistemi economici. Questi eventi hanno scosso le certezze e alimentato un profondo scetticismo verso il capitalismo e l’economia in generale.

Nel suo libro Cogs and Monsters: What Economics Is, and What It Should Be, l’economista di Cambridge Diane Coyle esplora questo tema complesso. Con un approccio diretto, Coyle parla di “ingranaggi” e “mostri” per descrivere l’economia attuale: gli ingranaggi sono le ipotesi rigide e a volte irrealistiche dei modelli economici – come l’idea di persone sempre razionali che sanno ottimizzare tutte le loro scelte. I “mostri”, invece, sono le sfide emergenti del mondo moderno: nuove realtà globali che l’economia fatica ancora a comprendere, come i cambiamenti climatici, la tecnologia digitale e la disuguaglianza.

Coyle passa in rassegna molti degli “ingranaggi” difettosi della disciplina. Un problema evidente è l’astrazione eccessiva dei modelli economici: sono ancora troppo distanti dalla realtà per essere davvero utili nel rispondere a domande pratiche. Coyle usa una metafora efficace: una mappa della metropolitana di Londra non assomiglia per nulla alla città, ma è indispensabile per orientarsi nel suo sistema di trasporti. Anche i modelli economici, pur essendo semplificazioni, sono pensati per guidare le nostre decisioni. Tuttavia, come evidenzia Coyle, la matematizzazione estrema spesso nasconde ipotesi poco realistiche. È un punto critico per l’economia, che potrebbe guadagnare in credibilità adottando un approccio più flessibile e creativo, come propone l’autrice.

Un altro tema centrale di Cogs and Monsters è la critica alle dinamiche interne alla professione economica: network chiusi che frenano l’innovazione, un clima di confronto spesso duro e la mancanza di diversità di genere e di cultura, che rende i dibattiti più limitati. Questi problemi rallentano il progresso della disciplina, influenzando negativamente le risposte dell’economia alle nuove sfide.

Coyle sottolinea anche quanto sia difficile oggi misurare la crescita economica con i tradizionali indicatori come il Prodotto interno lordo (PIL), soprattutto nell’era digitale. Molte attività online sfuggono alle metriche tradizionali, rendendo il PIL un indicatore sempre meno affidabile per cogliere il benessere reale delle persone. Allo stesso tempo, secondo Coyle, l’economia dovrebbe affrontare anche questioni urgenti e trascurate, come il cambiamento climatico, la necessità di una crescita inclusiva e l’impatto dell’automazione sul lavoro del futuro.

Nonostante le critiche, tuttavia, Diane Coyle offre una visione propositiva e stimolante, evidenziando come l’economia possa evolversi per affrontare meglio le sfide contemporanee. L’economia non è solo una scienza sociale che usa numeri e dati, ma una disciplina che può aiutare la società a prendere decisioni più sagge e informate per il benessere comune. Cogs and Monsters è un invito a ripensare l’economia come uno strumento vitale per comprendere e migliorare il mondo in cui viviamo.

​Laurea e PhD in Economia, si occupa di economia sperimentale, di qualità della vita e felicità. Collabora con diverse testate di divulgazione scientifica come lavoce.info, Gli Stati Generali, Infodatablog, Il Sole 24 Ore e ha una passione per la comunicazione scientifica in ambito economico. Responsabile scientifico del progetto AppyMeteo insieme ad Andrea Biancini, insegna economia sperimentale alla Scuola Enrico Mattei e collabora con diverse università. È​ iProf di Economia della felicità su Oilproject.​