New mobility: tra opportunità e timori

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New mobility: tra opportunità e timori

L’intero settore dei trasporti sta vivendo in questi anni un profondo cambiamento ( new mobility) che il secondo numero di Changes vuole mettere in luce avvalendosi come sempre della collaborazione di esperti.

L’intero settore dei trasporti sta vivendo in questi anni un profondo cambiamento ( new mobility ) che il secondo numero di Changes vuole mettere in luce avvalendosi come sempre della collaborazione di esperti.

Ogni innovazione porta con sé un carico di ottimismo ma anche di paure. È sempre stato così: quando le prime automobili iniziano a circolare per le polverose strade europee fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, sono liquidate dai numerosi detrattori come pericolosi “trabiccoli” senza futuro e i loro proprietari additati come personaggi stravaganti. Pochi anni dopo quei mezzi rumorosi e inaffidabili diventano strumenti di trasporto moderni e veloci, mentre un imprenditore statunitense di nome Henry Ford inaugura l’era della motorizzazione di massa utilizzando per la prima volta in una fabbrica la catena di montaggio. Da allora il legame fra la nostra società e i mezzi di trasporto a motore è inscindibile. I veicoli rappresentano uno strumento di svago, lavoro, per molti uno status symbol, mentre l’industria automobilistica è ancora oggi strategica per l’economia mondiale. 

L’intero settore dei trasporti, però, sta vivendo in questi anni un profondo cambiamento ( new mobility) che abbiamo analizzato, avvalendoci come sempre della collaborazione di esperti, nel secondo numero di Changes, il magazine semestrale del Gruppo Unipol, che affianca la nostra iniziativa di Blog online, Changes Unipol, e si arricchisce di una sinossi in lingua inglese. Di certo la trazione elettrica sta prendendo sempre più piede ed è considerata parte essenziale della strategia globale di contenimento dei cambiamenti climatici di cui abbiamo parlato nel primo numero. Vediamo inoltre che la centralità dell’essere umano come elemento imprescindibile nella conduzione di un veicolo è messa in discussione dalla sempre maggiore diffusione di dispositivi di ausilio alla guida che comporteranno la trasformazione del “guidatore” in “passeggero”.


Un cambiamento ancora difficile da metabolizzare. Ma è l’intero sistema della mobilità che sta mutando: fra qualche anno le nostre strade diventeranno “intelligenti” e grazie a una fitta rete di sensori e alla tecnologia 5G potranno individuare in tempo reale la posizione di un mezzo e scambiare un’enorme mole di dati con ovvie ripercussioni sul piano della privacy; nei centri urbani si diffondono servizi a noleggio di vetture (car-sharing) ma anche di due ruote (bike e scooter-sharing), per non parlare di forme di condivisione del veicolo (carpooling) che stanno rendendo superflua la proprietà privata del mezzo di trasporto.

Si parla sempre più spesso di MaaS, acronimo di Mobility as a Service, ovvero mobilità come servizio. Secondo questo nuovo approccio l’utente si trova al centro di servizi di trasporto integrati che assumono la forma di soluzioni su misura dei bisogni individuali. Attraverso una app sarà possibile indicare il punto di partenza e di arrivo e avere a disposizione una panoramica completa dei mezzi più veloci per coprire il tragitto. Una vera rivoluzione.

Inizia la sua carriera nell’ufficio studi di uno dei simboli dell’industria italiana, il Gruppo Ferruzzi, dove muove i suoi primi passi da giornalista scrivendo per la rivista internazionale “Innovazione e Materie Prime”. Alberto Federici ha coltivato e fatto crescere questa passione anche come redattore economico del quotidiano mantovano Nuova Cronaca. Nel 2000 è sbarcato in Winterthur Assicurazioni, dove ha ricoperto ruoli di sempre crescente responsabilità fino a diventarne Responsabile Comunicazione e Marketing. Da questo momento la comunicazione è stato il suo pilastro professionale. Dal 2011 al 2014 è Responsabile Corporate Identity di Unipol, e ha coordinato le attività di brand identity, pubblicità, eventi e sponsorizzazioni. Dal 2014 al 2019 è stato Direttore Corporate Communication e Media Relations Gruppo Unipol​.​