Mobilità: perché i dati sono al servizio della sostenibilità

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Mobilità: perché i dati sono al servizio della sostenibilità

Quali sono i nuovi paradigmi che spingono verso l’auto elettrica? I risultati del Forum - Energie, Infrastrutture e industrie per la mobilità a zero emissioni di The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità nato su iniziativa del Gruppo Unipol con il contributo scientifico del Politecnico di Milano.

A partire dal 2035, tutte le nuove auto e i furgoni venduti in Europa dovranno essere a emissioni zero. Lo ha deciso il Consiglio Europeo a marzo 2023.  L’obiettivo è portare il trasporto stradale verso gli obiettivi della legge europea sul clima che vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. A che punto siamo? Come possiamo arrivarci preparati? E quali sono i nuovi paradigmi della mobilità? Su questi temi si è concentrata la seconda edizione del Forum The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità, nato nel 2022 su iniziativa del Gruppo Unipol, con il contributo scientifico del Politecnico di Milano, per promuovere una piattaforma permanente di discussione, di condivisione di idee, ricerche e case studies tra stakeholders istituzionali, università e aziende impegnate ogni giorno per costruire la mobilità sostenibile del futuro: connessa, autonoma, integrata e green.

I lavori del Forum dal titolo Energie, Infrastrutture e industrie per la mobilità a zero emissioni – che è stato patrocinato da Commissione Europea, Parlamento europeo Ufficio in Italia,  AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Lombardia e Comune di Milano – moderato da Franco Ferraro, giornalista Sky Tg24, sono stati aperti da Stefano Genovese, coordinatore del Think Tank The Urban Mobility Council e Head of Institutional & Public Affairs Gruppo Unipol che ha sottolineato come il Gruppo Unipol, si sia evoluto per diventare oggi un player della nuova mobilità sostenibile, oltre che largamente il leader nella RCauto. «Gli obiettivi della mobilità futura sono già tracciati, sia dalle decisioni della Commissione europea, dai piani industriali delle aziende automotive, che dalle decisioni delle amministrazioni pubbliche» ha sottolineato Genovese. «Gli obiettivi sono quindi definiti, ma non lo sono gli esiti». In Italia quasi il 90% dei veicoli è a benzina o diesel, e solo lo 0,4% è full electric, ma soprattutto il 25% circa delle auto circolanti è ante Euro 4 ed ha quindi quasi vent’anni di vita ed è difficile immaginare che così tanti italiani possano affrontare i costi dell’ammodernamento del parco auto. «Dobbiamo rendere socialmente accettabile ed economicamente sostenibile la transizione ecologica, accompagnando le persone e avendo fiducia nel progresso e nella tecnologia» ha sottolineato Genovese. «L’analisi dei dati della telematica di bordo, ad esempio, è un punto importante per approcciare in modo consapevole il cambiamento».

Stefano Genovese, coordinatore del Think Tank The Urban Mobility Council e Head of Institutional & Public Affairs Gruppo Unipol

Mobilità sostenibile: serve una politica di sistema

Il cambio di prospettiva verso una mobilità sostenibile è urgente. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, infatti, il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 nel Vecchio Continente, il 70% delle quali viene prodotto dal trasporto su strada. L’Europa ha scelto una strada e non sarà cambiata. «Potremo decidere tempi più lenti, eventuali proroghe, ma la strada è definita e va esattamente dove il mondo sta andando» ha detto Patrizia Toia, europarlamentare e vicepresidente della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo. «Credo che ora sia importante capire cosa fare per realizzare una politica di sistema». Grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) sta accelerando sulla mobilità elettrica e incentivando l’impiego di alternative verdi per la decarbonizzazione dei trasporti come il biometano e l’idrogeno. «Il nostro progetto è ambizioso, ma realizzabile» ha scritto in una lettera inviata a Forum il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. «Far parlare i dati è necessario per adottare politiche efficaci per la transizione ecologica che siano anche economicamente sostenibili e socialmente eque».

Mobilità sostenibile: i vantaggi dei dati della green box

Dall’analisi dei dati è partito lo studio del Politecnico di Milano presentato nel corso del Forum che si è tenuto presso la Triennale di Milano. Lo studio firmato da Sergio Savaresi, Professore di automazione nei veicoli al Politecnico di Milano si è basato sulle analisi dei movimenti delle auto degli italiani, registrati attraverso le scatole nere installate sui veicoli dei clienti Unipol nelle province di Roma, Brescia e Bari. Per farlo è stato creato E-Private Mobility Index, un sistema di monitoraggio ad hoc messo a punto da Politecnico di Milano insieme a UnipolTech, la società del gruppo Unipol leader in Europa per la telematica in auto con oltre 4,2 milioni di scatole nere installate, che ha processato circa 360 milioni di spostamenti per oltre 226.000 veicoli. L’indice è stato calcolato considerando le lunghezze dei viaggi effettuati e l’esistenza di un punto di ricarica domestica a basso costo in prossimità dell’abitazione. Il risultato? Solo il 30% dei veicoli – una vettura su dieci – a motore endotermico circolanti in Italia potrebbe essere sostituito già oggi da veicoli elettrici senza modificare le abitudini di guida degli italiani. «Dobbiamo cambiare prospettiva se vogliamo andare verso una mobilità sostenibile e misurare quanto le auto davvero inquinano a prescindere dalla categoria, perché anche l’elettrico non è carbon neutral, dipende da come è prodotta l’elettricità» ha detto Savaresi. «L’utilizzo delle scatole digitali assicurative ci può aiutare a farlo».

In particolare lo studio evidenzia che:

  • I veicoli non immediatamente elettrificabili potrebbero continuare a circolare, a determinate condizioni, anche nelle zone a traffico limitato, se si prendessero in considerazione i dati rilevati dalle green box, uno strumento per definire e classificare l’impatto ambientale di ciascun veicolo, superando la tradizionale definizione di appartenenza alla classe Euro.
  • La ricerca e le analisi realizzate con i dati della telematica UnipolTech consentono di passare dal concetto di scatola nera a quello di green box, andando a misurare in modo continuativo i km percorsi, le velocità, le brusche accelerazioni e le frenate.
  • L’analisi dei dati di guida di un’automobile mostra come un veicolo ecologico (classe Euro elevata) guidato in modo inefficiente possa generare un impatto ambientale maggiore rispetto a un’automobile più vecchia ma guidata in modo ”green”.
  • Chilometraggio e stile di guida sono fondamentali per calcolare l’impatto ambientale complessivo di un veicolo, indipendentemente dalla sua età o tecnologia di propulsione e si evidenzia la necessità di promuovere una guida ”green” e responsabile, fornendo informazioni agli automobilisti sulle pratiche di guida che possono ridurre le emissioni e l’inquinamento atmosferico.

Si tratta di un approccio innovativo che consente alle amministrazioni pubbliche di pianificare politiche efficaci per la gestione del traffico veicolare privato e limitare l’inquinamento. In sostanza, attraverso i dati delle green box, le amministrazioni locali potrebbero passare da politiche basate sui dati medi, come quelli sulla quantità di emissioni rilasciate da un certo tipo di motore, a politiche basate sui dati effettivi del singolo veicolo e su come è guidato. Una rivoluzione, in particolare nella gestione degli accessi ai centri urbani, perché l’ingresso nelle ZTL sarebbe basato non solo sull’auto che si possiede, ma sui km che si percorrono, sulle velocità che si adottano, sul suolo che si occupa, sullo stile di guida.

Matteo Laterza, amministratore delegato di UnipolSai

«Con la nascita di nuovi paradigmi di mobilità, il ruolo delle compagnie di assicurazione non può limitarsi ad assicurare l’auto ma offrire anche nuovi servizi. Grazie all’analisi dei dati della telematica, è possibile  assecondare il cambio di abitudini dei cittadini verso un futuro più sostenibile e inclusivo auspicabile che tale evoluzione venga  accompagnata anche da coerenti politiche delle amministrazioni comunali, regionali e nazionali» ha detto Matteo Laterza, amministratore delegato di UnipolSai. «Lo stile di guida e i chilometri percorsi sono un elemento qualificante in tema di sostenibilità rispetto alla tipologia di auto che viene guidata: un’auto evoluta ma guidata male può inquinare di più, per esempio. Per questo stiamo continuando a investire con l’obiettivo di integrare e aumentare il numero di servizi legati alle scatole che adesso definiamo “nere” ma che in prospettiva vogliamo far diventare “verdi”, nel senso che siano in grado di offrire dei servizi volti a stimolare e incentivare comportamenti più sostenibili da parte dei nostri clienti». Laterza ha poi sottolineato che Unipol segue con interesse l’attività svolta dai Comuni in tema di pianificazione infrastrutturale e di Mobility as a service (Maas) con l’obiettivo di garantire ai cittadini l’accesso a servizi che promuovano la mobilità sostenibile, come l’installazione delle colonnine elettriche, l’apertura di nuovi parcheggi e fermate del trasporto pubblico così da incentivare i viaggi multi-modali, aumentando la sicurezza stradale.

Mobilità sostenibile: usare i dati per ripensare le città

Le città del futuro presente sono basate sui dati. Carlo Ratti, architetto, urbanista e ingegnere, Direttore Senseable City Lab, Massachusetts Institute of Technology di Boston, ha sottolineato come la raccolta e l’utilizzo dei dati che arrivano dalla rete, elaborati dall’intelligenza artificiale, danno la possibilità di disegnare lo spazio, di cambiare le città e i bisogni delle persone, in tempo reale. «I report sulla mobilità se dobbiamo ripensare un centro urbano in chiave di sostenibilità sono fondamentali» ha detto Ratti. «Le tecnologie digitali ci aiutano a realizzare progetti architettonici e urbanistici in grado di rendere le nostre città più sostenibili, ma anche più efficienti». Ratti ha ricordato l’esempio di Singapore dove con un sistema di mobilità intelligente non ci sarà più bisogno di parcheggi e la città è pronta a farli diminuire dell’80%. «Uno dei settori più interessati al cambiamento digitale è quello della mobilità, dove i veicoli stanno diventando “computer su ruote” in grado di produrre e raccogliere enormi quantità di dati» ha detto Ratti. «Proprio dall’analisi dei Big data, come ci dimostra la ricerca in partnership con Unipol, possiamo andare ad accelerare ancora di più l’evoluzione delle nostre città e delle nostre strade, seguendo imperativi di sicurezza e attenzione ambientale come, per esempio, la città a 30 chilometri all’ora».

Carlo Ratti, architetto, urbanista e ingegnere, Direttore Senseable City Lab, Massachusetts Institute of Technology di Boston

Al Forum 2023 di The Urban Mobility Council sono intervenuti:

Matteo Laterza – Amministratore Delegato UnipolSai; Galeazzo Bignami – Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Arianna Censi – Assessora alla Mobilità, Milano; Carlo Corazza – Direttore, Parlamento europeo Ufficio in Italia; Michele Crisci – Presidente, UNRAE e Amministratore Delegato, Volvo Italia; Luca De Meo – Amministratore Delegato, Renault Group e Presidente, ACEA (Associazione Europea dei Costruttori di Automobili); Franco Ferraro – giornalista Sky Tg24; Santo Ficili – Country Manager Italia, Stellantis; Attilio Fontana – Presidente, Regione Lombardia; Stefano Genovese – Head of Institutional & Public Affairs, Gruppo Unipol e Coordinatore, Think Tank “The Urban Mobility Council”; Maria Leitner – giornalista Rai Tg2 Motori; Raffaella Lucarno – Head of Bio Refinery & Supply, Biomethane, Eni Sustainable Mobility, Eni; Camillo Mazza – General Manager, Robert Bosch GmbH Branch Italy; Paolo Mazzoleni – Assessore all’Urbanistica, Torino; Massimo Nordio – Presidente, Motus-E e Vice President Group Government Relations and Public Affairs, Volkswagen Group Italia; Eugenio Patané – Assessore alla Mobilità, Roma Capitale; Carlo Ratti architetto, urbanista e ingegnere, Direttore Senseable City Lab, Massachusetts Institute of Technology di Boston; Massimiliano Salini – Europarlamentare, Membro Commissione per trasporti, Parlamento europeo; Sergio Savaresi – Professore di automazione nei veicoli al Politecnico di Milano; Patrizia Toia – Europarlamentare, Vicepresidente Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, Parlamento europeo.

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