Mobilità: per essere green più della classe Euro conta lo stile di guida
Più della classe di emissione conteranno lo stile e il comportamento di guida. Nella pletora delle proposte avanzate per ridurre l’impatto del traffico veicolare sulla qualità
Sono molte le iniziative per promuovere l’eco-driving con cui si risparmia carburante e si aumenta la sicurezza. Unipol è in prima linea con Ecopatente e Sicurstrada.
Sono molte le iniziative per promuovere l’eco-driving con cui si risparmia carburante e si aumenta la sicurezza. Unipol è in prima linea con Ecopatente e Sicurstrada. Guida sicura e green.
Il piede destro sfiora leggero l’acceleratore mentre la vettura scivola senza apparente inerzia lungo l’autostrada. La lancetta del tachimetro è fissa sui 110 km orari, invece dei 130 consentiti dal codice. Eppure quei venti chilometri all’ora in meno possono fare la differenza alla fine del viaggio, almeno da due punti di vista. Il primo riguarda il risparmio di carburante: a 130 si consuma fino al 25% in più rispetto a 110. Il dato è emerso da uno studio condotto dalla Ford. Il secondo punto di vista riguarda un aspetto correlato, ovvero la sicurezza. E sì perché a 110 km/h si perderanno appena 8 minuti su un tragitto di 100 km rispetto ai 130 km/h ma il rischio di avere un incidente, tutti gli studi lo confermano, aumenta proporzionalmente con la velocità.
Andare piano, quindi conviene: si salvaguarda l’ambiente e il portafoglio, e allo stesso tempo la vita. Forse il più delle volte non ci si ferma a considerare che la guida green, ovvero attenta ai consumi, si avvale di pochi, semplici e intuitivi accorgimenti, che però vengono il più delle volte ignorati dalla massa degli automobilisti, in particolare da quelli italiani. Si tratta di piccoli trucchi che possono contribuire a risparmiare carburante e contemporaneamente a ridurre i rischi legati alla conduzione di un veicolo sulle normali strade di tutti i giorni.
Se l’accortezza di far riscaldare il motore in movimento, e non a veicolo fermo, può solo far risparmiare benzina o gasolio, accelerare gradualmente passando al più presto alla marcia superiore e non sfruttando il motore fino al limite dei giri, non solo ci consente di fare più chilometri con meno carburante ma anche di tutelare la nostra incolumità. In questo modo, infatti, si evita uno stile di guida aggressivo – la chiave per ridurre drasticamente la possibilità di essere coinvolti o di provocare incidenti, soprattutto in città – e contemporaneamente si salvaguarda la meccanica del veicolo. Insomma l’antico adagio «chi va piano va sano e va lontano» è quanto mai attuale. Che dire poi del periodico controllo degli pneumatici? Un buono stato di usura delle gomme, infatti, unito al mantenimento della giusta pressione, fa risparmiare sui consumi e ovviamente garantisce maggiore sicurezza su ogni fondo.
Coniugare il rispetto dell’ambiente con l’esigenza di diffondere la cultura della sicurezza stradale è diventato un imperativo categorico tanto che si moltiplicano le iniziative per promuovere questi temi. Anche Unipol fa da tempo la sua parte firmando da sette anni l’iniziativa Ecopatente in collaborazione con CSE Italia srl, Legambiente Onlus, Confarca (Confederazione autoscuole riunite e consulenti automobilistici) e Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica). Il progetto formativo, che può contare sul patrocinio istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero dell’Ambiente, della Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, è rivolto alle autoscuole che hanno espresso la volontà di integrare i normali corsi per il conseguimento della patente B con insegnamenti di principi e specifiche tecniche di guida che permettano di condurre il proprio veicolo in maniera sicura per sé e per gli altri, oltreché nel pieno rispetto dell’ambiente. Esattamente come avviene per l’iter di rilascio della normale licenza di guida, al termine delle lezioni in autoscuola, i partecipanti che hanno aderito al progetto, sostengono un quiz, anche sulla specifica web app, che se superato dà diritto all’ottenimento della Ecopatente. Dal 2009 ad oggi, gli Ecopatentati – da due anni sono ammessi ai corsi non solo giovani privi di licenza di guida ma anche guidatori già in possesso della patente B – sono stati circa 50mila e oltre 2 mila i formatori delle autoscuole che hanno partecipato agli incontri di formazione. Inoltre la Fondazione Unipolis promuove il progetto Sicurstrada che prevede momenti di approfondimento e confronti sui temi dell’innovazione tecnologica nei sistemi di mobilità e su come garantire una maggiore sicurezza negli spostamenti. Anche all’estero il concetto di guida verde e sicura è radicato da tempo. In alcuni Paesi come la Svezia, per esempio, l’eco-driving è materia di studio per il conseguimento della normale patente. In gran Bretagna, invece, è la crescente attenzione dell’opinione pubblica per i temi legati all’ambiente e alla sicurezza stradale ad aver fatto sorgere come funghi scuole esclusivamente dedicate alla guida green in cui si pone l’accento anche sui vantaggi, per la propria sicurezza, di un comportamento rispettoso del codice. Fra le più famose la Really Green Driving, attiva dal 2008. In Austria, invece, l’Agenzia nazionale dell’energia ha messo a punto una serie di iniziative per promuovere l’eco-driving fin dal 2004: da allora vi hanno aderito qualcosa come 15mila guidatori austriaci. L’interesse nei confronti di una guida maggiormente ecosostenibile è per esempio sbarcata anche nel mondo delle corse. Si pensi all’iMobility Challenge, la cui prima edizione risale al 2012, dove rinomati piloti si affrontano in una competizione sostenuta dalla Commissione Europea ed organizzata appunto dalla FIA, per promuovere in tutto il continente una guida green più efficiente e sicura.