Giovani e politica: perché è la grande assente dalle loro vite

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Giovani e politica: perché è la grande assente dalle loro vite

Solo un giovane su tre ha fiducia nelle decisioni politiche. Destra o sinistra non fa la differenza, la democrazia è messa in discussione. I risultati della ricerca Unipol Changes realizzata da Kkienn su un campione di Millennials e Generazione Z.

Fra i giovani l’interesse per la politica è al minimo storico. Solo un giovane su tre (33%) si dice interessato alla politica nazionale, contro il 45% degli adulti.

Le uniche forme di partecipazione politica che raccolgono consenso tra i giovani sono le petizioni online (41%) e le raccolte firme per i referendum (31%). Rarefatte le forme di partecipazione politica attiva, come le riunioni di partito (6%) e le riunioni sindacali (9%). Abbastanza limitata anche la partecipazione alle manifestazioni per l’ambiente (17%), contro la guerra (11%), contro l’alternanza scuola lavoro (11%).

Un enorme problema di fiducia

I bassi livelli di interesse e partecipazione si spiegano con una gravissima crisi della fiducia. Gran parte dei giovani (71%) non si fida nella politica italiana.

Tutte le istituzioni godono di un consenso estremamente basso: partiti (2%), Parlamento (4%), Governo (5%), la magistratura (5%), il Presidente della Repubblica (19%).

Le colpe della politica sono numerose e gravi: corruzione (62%), incoerenza (54%), mancanza di competenza (52%). Nessuno si salva.

Destra e sinistra: una distinzione ormai priva di fondamento

Nemmeno la distinzione destra-sinistra è più idonea a discriminare fra le forze politiche (68%): non indica differenze reali negli ideali e nei programmi dei partiti. Di conseguenza la maggioranza dei giovani (58%) non saprebbe dire se è di destra o di sinistra.

Non stupisce che un giovane su tre (33%) probabilmente non andrà a votare alle prossime elezioni politiche e che solo un’esigua minoranza (25%) sappia già cosa votare.

La democrazia resiste, a fatica

La sfiducia arriva a lambire il concetto stesso di democrazia. La maggioranza ha ancora fiducia nella democrazia (56%), ma non sono pochi quanti l’hanno persa (31%), come numerosi sono i giovani italiani che considerano l’Italia un paese non pienamente democratico (44%). E’ il riflesso della percezione di essere esclusi dai processi decisionali e di un sostanziale disallineamento fra le opinioni dei cittadini e le scelte della politica.


Lo studio #Nuove Generazioni è stato realizzato per Unipol da Kkienn Connecting People and Companies

La parte dello studio trattato in questo articolo è disponibile qui.  

​E' composta da giornalisti professionisti che danno vita al magazine digitale del Gruppo Unipol, capace di proiettarsi nel futuro, raccontandolo in ogni sua forma.