Lo sviluppo del software con la GenAi
Alcune considerazioni sull’impatto della GenAI negli ambienti di sviluppo collaborativo: dall’Hackathon alla pratica quotidiana degli sviluppatori software. Hackathon
Quasi 10 milioni di italiani hanno subito violazioni digitali secondo la ricerca Changes Unipol Ipsos. Il nuovo numero del magazine Changes riflette sul tema del cyber risk che è al centro anche della prima serie podcast promossa da Gruppo Unipol.
Le violazioni digitali sono entrate a far parte della vita quotidiana degli italiani e il 53% si sente minacciato da possibili attacchi cyber. Ben 10 milioni di persone hanno subito danni personalmente o a un membro della propria famiglia. Dal furto d’identità alla clonazione della carta di credito, dalla violazione della privacy al cyberbullismo, le violazioni coinvolgono soprattutto la Generazione Z e si verificano in maniera uniforme su tutto il territorio italiano. Il quadro emerge dalla ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, su un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali Aree Metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare.
La ricerca ha rilevato come le violazioni decrescano con l’aumentare dell’età: la più danneggiata è la Generazione Z (32% delle persone tra 16 e 26 anni), seguita dai Millennials (31% delle persone tra i 27 e i 40 anni) e dalla Generazione X (22% delle persone tra i 41 e i 56 anni). In ultima posizione si piazzano i Baby Boomers (11% delle persone tra i 57 e i 64 anni). A livello territoriale, le infrazioni digitali si verificano in maniera uniforme in tutta Italia: nelle aree metropolitane del Nord, ha subito violazioni digitali il 21% dei cittadini, percentuale leggermente inferiore a quelle registrate nelle grandi città del Centro (25%) e del Sud (22%).
Dati della ricerca Changes Unipol-Ipso emerge che tra le città più colpite ci sono: Firenze, dove il 30% degli intervistati dichiara di aver subito una violazione direttamente o ai danni di un familiare, Bari (28%) e Milano (26%). Tra coloro che hanno subito violazioni, inoltre, i più esposti sono gli utilizzatori dei social network con una frequenza medio-elevata (36%), seguiti da persone classificabili come “esperti nel digitale” (28%) e “non esperti” (15%).
Il rischio di attacchi digitali è sentito in maniera particolare dai Baby Boomers (58%) e gli abitanti delle aree metropolitane del Centro Italia (56%). Solo il 30% degli Italiani non percepisce invece il cyber risk come un pericolo, mentre il 17% dei cittadini non è in grado di valutare questo rischio, e le relative conseguenze, evidenziando, quindi, poca consapevolezza e vulnerabilità.
Quali sono i rischi più temuti? Il furto di identità (58%), seguito dalla clonazione della carta di credito (53%), dall’utilizzo dei dati personali per altri scopi (40%) e dalla violazione della privacy (39%). All’ultimo posto l’impiego e la diffusione non autorizzati di fotografie personali (25%).
Un capitolo a parte merita il cyberbullismo. Secondo dati di Changes Unipol-Ipsos ben 4 intervistati su 10 valutano il cyberbullismo come un grave rischio, avvertito, soprattutto dalle donne (43%) e in egual misura nelle diverse generazioni, dal 41% della Generazione Z così come dal 40% dei Baby Boomers. Un problema molto sentito in tutto il Paese, con Torino, Firenze e Palermo che mostrano le maggiori preoccupazioni (50% degli intervistati lo indicano come un rischio), meno invece a Bologna (39%), Roma e Verona (35%).
Cyber risk: il “fai da te” come difesa
Sul fronte delle contromisure adottate dagli Italiani per proteggersi dagli attacchi digitali, la ricerca evidenzia come esse siano basate sul “fai-da-te”: il 55% degli intervistati cerca di contrastare questo rischio fornendo solo dati personali obbligatori e indispensabili e il 35% ritiene sufficiente non divulgare proprie foto o quelle di minori. Questi comportamenti si accentuano, in particolare, tra i Baby Boomers (64%), che tendono anche a prendere le distanze dai Social Network, mentre la Generazione Z appare meno prudente in relazione alla pubblicazione di immagini e foto, soprattutto proprie (19%). C’è, invece, fiducia nei confronti di e-commerce e pagamenti online: il 77% degli italiani li ritiene sicuri, e l’11% molto sicuri.
Cybersecurity: come gestire il rischio
Il nuovo numero del magazine Changes è una monografia interamente dedicata al Cyberspazio che è qualcosa di più di un progresso dell’elettronica e della progettazione di interfacce tecnologiche: è un vero mondo virtuale con un confine sempre più labile rispetto a quello reale.
Il cyber risk è uno dei rischi emergenti del nostro tempo e, secondo il rapporto Clusit, nel 2021 a livello mondiale le perdite stimate per le falle della cybersecurity sono pari a 6 mila miliardi di dollari ed incidono ormai per una percentuale significativa del Pil mondiale, con un tasso di peggioramento annuale a due cifre ed un valore pari a tre volte il Pil italiano.
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Quanto il cyber risk è presente nella nostra vita quotidiana? Al tema il Gruppo Unipol ha deciso di dedicare una serie podcast dal titolo Enigma – le storie sul filo del rischio del Barbo. Dario Aita interpreta il Barbo che indaga su alcuni crimini compiuti nelle maggiori città italiane, affrontando anche casi irrisolti, che hanno un denominatore comune: i rischi emergenti della società in cui viviamo.
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Privacy, attacchi ransomware, sistemi cyber-fisici sono i rischi prioritari a cui le aziende devono fare fronte oggi, in particolare nel settore finanziario. Di questi temi si discute a Wind of Changes, la rassegna realizzata da CUBO Museo d’impresa in collaborazione con Media Relations del Gruppo Unipol.
24 febbraio 2022 – Wind of Changes – Cyber risk nel settore finanziario, un fenomeno in ascesa
Ne parliamo con :
• Pierluigi Paganini, CEO Cybhorus, Cybersecurity & Intelligence expert;
• Filippo Cavallarin, computer programmer, cyber security expert and ethical hacker
• Moderatore: Fernando Vacarini, Direttore responsabile Changes e Responsabile Media Relations, Corporate Reputation e Digital Pr Gruppo Unipol.