Cultura di futuro: perché la geopolitica è centrale per guardare al domani

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Cultura di futuro: perché la geopolitica è centrale per guardare al domani

Dal Salone del Libro di Torino al Premio Ischia di Giornalismo dove presenteremo il nuovo numero del magazine Changes, abbiamo costruito strumenti, spazi di confronto e contenuti dedicati all’analisi dei grandi scenari per anticipare il cambiamento.

Comprendere il futuro non è un esercizio di fantasia, ma una necessità. In un mondo attraversato da crisi ricorrenti, tensioni globali e nuove fragilità, la capacità di leggere in anticipo i segnali di cambiamento diventa un vantaggio competitivo e un dovere sociale. È questa la visione che guida l’impegno del Gruppo Unipol nella costruzione di una vera e propria cultura del futuro. Un impegno che si traduce in strumenti, spazi di confronto e contenuti dedicati all’analisi dei grandi scenari che influenzeranno il nostro domani.

L’ultimo numero del magazine Changes è un esempio concreto di questa direzione. Realizzato in collaborazione con l’Italian Institute for the Future (IIF), è dedicato agli studi di futuro (future studies), una disciplina ancora poco conosciuta ma sempre più necessaria per orientare strategie aziendali e scelte politiche. Changes vuole essere non solo una fonte di approfondimento, ma anche un touchpoint per stimolare un dibattito consapevole sui cambiamenti in atto e sulle strade da intraprendere. Da questa visione è nato anche il video-podcast Ascolta il Futuro, sempre in collaborazione con l’IIF, in cui si raccontano “le previsioni che non abbiamo ascoltato”, ovvero gli scenari che – se ben letti in anticipo – avrebbero potuto aiutarci a decifrare meglio il presente.

Ma se c’è un tema che più di altri rappresenta la centralità del pensiero anticipatorio, è proprio la geopolitica. In un mondo in transizione, segnato dal ritorno dei blocchi, dall’instabilità delle alleanze e dalla competizione per le risorse e le tecnologie, leggere gli equilibri globali è fondamentale per comprendere i possibili sviluppi futuri. Per questo motivo, il Gruppo Unipol ha deciso di portare questo tema al centro del proprio contributo culturale durante il Salone Internazionale del Libro di Torino 2025.

L’evento dal titolo Geopolitica e scenari futuri: crisi, incertezze e il mondo che cambia ha messo a confronto due voci di grande autorevolezza: Roberto Paura, direttore dell’IIF, e Alfonso Desiderio, analista e volto noto del canale YouTube di Limes. Il dibattito, che sarà visibile a tutti come puntata speciale del Vodcast Ascolta il Futuro, ha guidato il pubblico attraverso un percorso che è partito da una constatazione: la geopolitica ci ha spesso colti di sorpresa perché non abbiamo saputo ascoltare in tempo le sue previsioni.

Abbiamo discusso di scenari possibili e assi di incertezza: crisi dei modelli democratici, nuove tensioni globali, redistribuzione di potere, rivoluzioni tecnologiche. Ma anche di presente, perché i segnali del futuro sono già tra noi: dalla crisi americana al ritorno delle potenze asiatiche, dallo scontro Nord-Sud alla guerra dell’informazione. Un confronto strutturato in tre blocchi tematici – nuovi centri di potere, dominio tecnologico e nuove fratture globali – con l’obiettivo di costruire una riflessione sistemica che sappia tenere insieme cause e conseguenze, previsioni e impatti.

E proprio perché la geopolitica non è più un affare per soli esperti ma una chiave di lettura essenziale per chiunque voglia comprendere il mondo che cambia, il prossimo numero monografico del magazine Changes avrà proprio questo come tema. Lo presenteremo al Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, in programma a Lacco Ameno il 20 e 21 giugno, con un panel di approfondimento dal titolo Geopolitica, media e cambiamento: raccontare il mondo che evolve che chiude idealmente il cerchio, unendo le riflessioni sulla previsione degli scenari futuri con la responsabilità della loro narrazione. Perché immaginare il futuro non basta: serve anche saperlo raccontare, coinvolgendo pubblici diversi, aprendo nuove strade e favorendo una cultura condivisa del cambiamento.

Guardare al futuro significa agire oggi, con consapevolezza. Per il Gruppo Unipol, investire nella comprensione dei grandi mutamenti globali non è solo una scelta strategica, ma una responsabilità culturale. Una responsabilità che vogliamo continuare ad assumere, condividere e raccontare.

Dalle redazioni alle media relations, in ogni caso sempre con l’attenzione focalizzata sulle notizie. Fernando Vacarini ha iniziato come giornalista collaborando con il quotidiano La Repubblica dove si è occupato della redazione di articoli per il dorso economico Affari&Finanza. Ha scritto inoltre per Mf Milano Finanza e Panorama Economy, e dal 2004 è passato dalle redazioni alla comunicazione corporate, prima come Responsabile ufficio stampa Financial services di Allianz, incarico che ha ricoperto per quasi due anni, e poi come Coordinatore ufficio stampa di Gruppo. In seguito ha ricoperto il ruolo di Vice capo ufficio stampa corporate in Generali. A fine 2007 entra nel Gruppo Cariparma Crédit Agricole come Responsabile relazioni con i Media di quello che presto diventerà uno dei principali gruppi bancari nazionali. Nel dicembre 2013 ritorna nel settore assicurativo assumendo l’incarico di Responsabile relazione con i media del Gruppo Unipol e delle sue controllate. In questa posizione si dedica anche allo sviluppo della comunicazione digitale portando l’azienda a muovere i suoi primi passi verso il mondo dei social network e degli influencer online in ottica corporate con l’obiettivo di migliorare la reputazione del Gruppo.