Lo sviluppo del software con la GenAi
Alcune considerazioni sull’impatto della GenAI negli ambienti di sviluppo collaborativo: dall’Hackathon alla pratica quotidiana degli sviluppatori software. Hackathon
C’è una rivoluzione, per nulla silenziosa, che almeno da una trentina di anni sta cambiando l’economia dei Paesi avanzati e le loro decisioni di investimento e che ha modificato, per sempre, il modo di scrivere i bilanci delle imprese e loro le strategie di crescita. Questa rivoluzione è guidata dalle cose che non si possono toccare, gli asset intangibili, come design, branding, ricerca e sviluppo, software, ma anche formazione e cultura aziendale.
Sono tutti asset che hanno poco a che fare con la definizione di “capitale” tradizionale del bilancio di una società che è rappresentato da asset tangibili e fisici, da cose che si possono vedere e toccare, come edifici e macchine. La rivoluzione intangibile è protagonista del terzo numero di Changes, il magazine semestrale del Gruppo Unipol che contiene anche una sinossi in lingua inglese e affianca la nostra iniziativa di Blog online, Changes Unipol. In questo numero avvalendoci come sempre della collaborazione di esperti, abbiamo voluto mettere in luce tutte le sfumature di questa nuova economia. Per farlo siamo partiti dal testo “Capitalismo senza capitali” scritto da Jonathan Haskel e Stian Westlake che oggi è il punto di partenza di tutte le riflessioni sul tema. In questa nuova economia il design dell’ultimo smartphone, la ricerca che sta dietro la creazione di un farmaco, l’idea di un copione per una serie tv e un algoritmo di un motore di ricerca o di un social media assumono un ruolo centrale, a dimostrazione che non è solo il settore tecnologico il grande protagonista intangibile.
All’interno del dibattito sulla nuova economia che sta cambiando il modo di fare impresa e l’organizzazione del lavoro, abbiamo individuato tre valori chiave (reputazione, tempo e visione) che guidano le aziende in questa trasformazione e che sono il filo conduttore di questo numero di Changes. Dei tre valori, la reputazione è l’unico asset intangibile di un’azienda che non può essere copiato. Tutti gli altri asset intangibili, dalla tecnologia all’organizzazione del lavoro, lo sono. Per questo la reputazione è sempre di più un fattore chiave per le aziende ed è un percorso lungo da attuare. Il Gruppo Unipol ha cominciato da tempo la valorizzazione di questo asset, scegliendo di coinvolgere tutte le componenti aziendali nella consapevolezza che la corporate reputation è un valore che va protetto. Il tempo è un altro valore chiave per un’azienda oggi. E non c’è nulla di più intangibile. La sfida è riappropriarsene attraverso l’anticipazione e la resilienza per dare forma al futuro in un contesto sempre più complesso e incerto. Una sfida che il Gruppo Unipol ha raccolto con l’Osservatorio Reputational & Emerging Risk che è una finestra sul futuro e una base di partenza scientifica per Changes. Il terzo valore, la visione, è la somma di tutto: l’economia degli intangibili, infatti, ha portato le aziende a ripensare la propria mission che è diventata purpose, ovvero la visione di un mondo che non è più solo capitale centrico. Questo significa per le aziende diventare parte sempre più attiva del cambiamento sociale e sposare temi etici per aumentare la loro reputazione.