Benessere psicologico: aumenta il lavoro, migliora la salute mentale dei giovani

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Benessere psicologico: aumenta il lavoro, migliora la salute mentale dei giovani

Si sentono più padroni della propria vita, più sereni, più soddisfatti. È aumentata la percezione di benessere complessivo e sono diminuiti quanti ritengono di soffrire di una patologia specifica. È il riflesso della ripresa del mercato del lavoro giovanile. Continua a crescere, invece, la dipendenza da cellulare. I risultati della ricerca Generationship 2025 di Unipol Changes realizzata da Kkienn su un campione di Millennials e Generazione Z.

Il 2025 segna un’importante novità nella condizione dei giovani italiani. Per la prima volta da quando esiste l’Osservatorio Generationship (2022), il benessere psicologico dei giovani ha registrato un netto miglioramento. Rispetto al 2023 è cresciuta di 10 punti (da 52% a 62%) la quota dei ragazzi che giudica positivamente la propria condizione mentale. Parallelamente sono diminuiti di otto punti i giovani che dichiarano di soffrire di un problema di salute mentale. La percezione dei ragazzi è di sentirsi meglio e il voto medio che danno al proprio benessere è passato, in tre anni, da 6.3 (scala 1:10) a 6.7, con una tendenza al rialzo graduale ma progressiva.

Più sereni e soddisfatti

È aumentata la percezione del loro benessere complessivo: gli under 35 si sentono più in salute, padroni della propria vita, sereni, soddisfatti. Sono diminuiti quanti ritengono di soffrire di una qualche patologia mentale. Se l’ansia continua ad interessare il 38% dei giovani, quasi uno su tre, il 31%, dice di non soffrire attualmente e di non aver sofferto in passato di nessuno dei principali problemi psicologici.

Ragazze ancora indietro

Il miglioramento ha interessato le giovani donne in anticipo rispetto agli uomini: mentre il progresso dei secondi è avvenuto soprattutto nell’ultimo anno, il recupero delle prime è iniziato nel 2024. Nonostante questo, il gap tra i due generi non si è colmato: le ragazze, in particolare quelle dai 28 ai 35 anni, si confermano come il segmento più in difficoltà di tutta la popolazione italiana.

La spiegazione dei progressi? Nel lavoro

Come si può spiegare il miglioramento del benessere psichico dei giovani? La causa di gran lunga più probabile sono i progressi nel mercato del lavoro. I ragazzi stessi suggeriscono questa lettura. Interpellati su quali sono le cause del disagio mentale delle nuove generazioni, i giovani indicano l’insicurezza economica, la perdita del lavoro, la difficoltà a trovare un impiego stabile e ben retribuito, la difficoltà di bilanciare la vita professionale con quella personale e le aspettative irrealistiche di successo come le principali cause di sofferenza mentale. Questa convinzione si è peraltro rafforzata nel corso dell’ultimo anno.

La ricerca segnala una profonda differenza nella condizione giovanile rispetto a quello che accade, in questo ambito, tra gli adulti. Se, negli ultimi tre anni, il benessere psicologico dei ragazzi è migliorato considerevolmente, lo stesso non si può dire per i loro padri e le loro madri. Pur partendo da una situazione complessivamente migliore, gli adulti non hanno registrato progressi. Anzi, dal 2023 ad oggi sono aumentati quanti dicono di sentirsi sotto pressione, insicuri e tristi.

Aumenta la dipendenza da smartphone

Tra le cause del progresso del benessere mentale, non c’è invece lo smartphone. Continua infatti a crescere, seppur di poco, la dipendenza dei ragazzi da questa tecnologia. Ancora una volta, però, si conferma come lo smartphone non sia un’esclusiva giovanile: gli under 35 ne fanno un uso più assiduo, ma gli adulti stanno recuperando terreno.

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Primo laureato in Italia in data analysis applicata alle scienze umane, ha insegnato Tecniche di ricerca psicologica e analisi dei dati presso l’Università di Torino. Ha fondato e attualmente dirige Kkienn Connecting People and Companies, azienda specializzata nella ricerca e consulenza sul cliente. Come direttore di istituti di ricerca, vicepresidente di società di consulenza internazionali (Cap Gemini) e ricercatore ha collaborato con molte delle maggiori imprese del Paese. Scrive per il Corriere della Sera. Per il Gruppo Unipol cura la realizzazione di GenerationShip, l’osservatorio sulle nuove generazioni.