La mobilità si trasforma: l’IA al servizio della sicurezza stradale

Avatar photo
Close to you


La mobilità si trasforma: l’IA al servizio della sicurezza stradale

Dai dati ai modelli predittivi, così cambia la mobilità urbana per città più sicure e a misura di cittadino. I risultati del Forum 2025 del Think Tank The Urban Mobility Council.

Il Forum 2025 del Think Tank The Urban Mobility Council “Mobilità urbana: progettare la sicurezza” ha affrontato il tema della sicurezza stradale con il suo consueto approccio basato sui dati e sulle evidenze scientifiche.
Fin dalla prima edizione, il Forum ha esplorato le molteplici dimensioni dell’evoluzione della mobilità urbana — dalla transizione ecologica all’innovazione tecnologica — inserendo questi temi all’interno di un quadro più ampio, che mette al centro le politiche pubbliche e i diritti dei cittadini in materia di mobilità.
Il primo Rapporto The Urban Mobility Council, curato da ISFORT, ci ha infatti fornito una fotografia chiara: la mobilità, oltre che un diritto, è una condizione irrinunciabile per gli abitanti delle città, dove avviene oltre il 70% degli spostamenti, e l’auto privata rimane il mezzo più usato, coprendo oltre il 50% degli spostamenti urbani.
La tecnologia ci permette di contemperare il diritto a muoversi in sicurezza sulle strade con il diritto alla libertà di movimento, richiamato dalla Costituzione, per costruire politiche pubbliche più inclusive e attente verso gli strati sociali più deboli.
Si tratta di una visione già adottata nelle scorse edizioni del Forum quando abbiamo parlato della transizione verso la mobilità sostenibile e abbiamo presentato strumenti innovativi come le Greenbox, per stimare le emissioni di ogni singolo veicolo, andando oltre i divieti basati solo sulla classe Euro dell’auto posseduta, o l’E-private mobility Index, che ha quantificato la percentuale di italiani che potrebbe passare a un’auto elettrica senza modificare le proprie abitudini quotidiane.
Proprio per colmare questo divario tra conoscenza e azione, nell’ambito della sicurezza stradale, abbiamo promosso una ricerca con il Politecnico di Milano che ha portato alla nascita di RoadSafeAI, un modello predittivo di intelligenza artificiale capace di individuare le aree urbane a maggiore rischio di incidente, a partire dall’analisi incrociata dei dati telematici di oltre 80.000 harsh events forniti da UnipolTech.
Il risultato? Una tecnologia replicabile in tante città italiane e capace di stimare e prevedere il rischio analizzando le immagini della rete viaria, fornendo alle amministrazioni un formidabile strumento predittivo per individuare le aree urbane più critiche e a rischio incidenti.
Il Senseable City Lab del MIT invece – partendo dall’elaborazione di milioni di immagini e dati di mobilità forniti da UnipolTech – ha ribaltato una convinzione diffusa a proposito di limiti di velocità: iI numero sul cartello conta ma, più che la segnaletica, a determinare la velocità è la forma dello spazio urbano.
L’intelligenza artificiale, quindi, consente di quantificare questa intuizione e trasformarla in uno strumento di progettazione per prevedere il comportamento degli utenti in relazione alla morfologia dello spazio urbano, prima ancora di costruirlo.

Come assicuratori, abbiamo il compito di prevenire e proteggere dai rischi, creando un ecosistema della sicurezza. Questa collaborazione tra ricerca avanzata e dati concreti dimostra come si possano costruire città più sicure e sostenibili, contribuendo a innalzare i livelli di sicurezza della mobilità e mitigarne i costi sociali, purtroppo ancora molto alti.

La tecnologia e l’IA possono darci gli strumenti per approcci innovativi, ora la responsabilità passa ai policymaker per progettare città che ascoltino i bisogni delle persone e li traducano in politiche pubbliche misurabili e concrete.

Avatar photo

Nato nel 1966. Laureato in Giurisprudenza, avvocato, ha conseguito il diploma MBA Executive Master in Business Administration alla Luiss Business School. È Responsabile Institutional & Public Affairs Gruppo Unipol. È Consigliere di Amministrazione della Fondazione Unipolis. Nella sua attività professionale è stato ricercatore di ruolo al CENSIS, dove si è occupato di mercato del lavoro, rappresentanze e pubbliche amministrazioni; Direttore di Confindustria-AssoBirra e ha rappresentato il settore birrario italiano a Bruxelles nell’associazione europea The Brewers of Europe e in qualità di Segretario Generale dell’Osservatorio Permanente per i Giovani e l’Alcol; è stato Direttore delle Relazioni Esterne di Confagricoltura.