Criptovalute: angeli o demoni?

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Criptovalute: angeli o demoni?

Il denaro, perché svolga il ruolo per cui è stato inventato, serve che abbia 3 funzioni: mezzo di scambio, riserva di valore, unità di conto. La blockchain è un’altra cosa.

Quando parlo ai miei studenti di moneta, parto sempre da un concetto. Il denaro, perché svolga il ruolo per cui è stato inventato, serve che abbia 3 funzioni: mezzo di scambio, riserva di valore, unità di conto.

  • Mezzo di scambio: è la funzione più intuitiva perché ci serviamo ogni giorno di banconote, moneta e carte di credito come strumento di scambio che rende lo stesso molto più efficiente e rapido di un baratto. Un prezzo riconosciuto dalle due parti di una transazione consente agevolmente al compratore di entrare in possesso di un bene a fronte, appunto, del pagamento di una certa quantità di denaro
  • Riserva di valore: accumulare denaro, investirlo o risparmiarlo, depositandolo per esempio in un conto corrente, consente di immagazzinare valore. È uno dei motivi per cui ci si preoccupa dell’inflazione crescente: l’aumento dei prezzi erode, appunto, il potere d’acquisto del denaro
  • Unità di conto: è una funzione cui non si pensa spesso ma altrettanto fondamentale. Il denaro fa da unità di misura: una bottiglia di vino che costa molto più di un’altra, in media, ci dice che il vino che costa di più è anche di migliore qualità. E si tratta di un segnale che può essere utilizzato anche da chi di vino non capisce nulla. In generale, esprimere il valore di qualcosa in termini di denaro ci aiuta a prendere misura e contezza del mondo in cui viviamo

Queste 3 funzioni sono fondamentali e devono esserci.

E quando parlo di queste 3 funzioni, mi rivolgo agli stessi studenti chiedendo: c’è una qualche criptovaluta che, ad oggi, esercita queste 3 funzioni?

Pensateci serenamente e, se la risposta è no, non temete: penso abbiate ragione.

Il crollo del valore dei Bitcoin di queste settimane è un’ulteriore evidenza di come siamo di fronte a un prodotto che non è una moneta né, probabilmente, una commodity.

E allora cosa sono le criptovalute?
Una moda passeggera o un cambiamento epocale?

Io sono sempre per le risposte prudenti, per cui posso dire serenamente che a oggi non sono sicuramente delle valute ma che in sé ci sono diversi elementi di innovazione che è bene comprendere, perché il mondo cripto contiene in germe profonde innovazioni del mondo in cui scambiamo informazioni e merci.

Un libro utile a familiarizzare con questo affascinante argomento è The Basics of Bitcoins and Blockchains: An Introduction to Cryptocurrencies and the Technology that Powers Them di Antony Lewis.

La maggior parte dei libri non tecnici su blockchain/criptovalute tendono a: essere agiografici; in realtà non spiegano la tecnologia in modo semplice, partendo dalle basi.

Questo libro non ha nessuno dei due difetti: è ben strutturato e rigoroso ed è incentrato per la maggior parte delle sue pagine nella descrizione di come funziona il meccanismo della blockchain. Il merito del saggio è poi quello di contestualizzare in modo molto efficace l’introduzione di questa tecnologia.

Lewis inizia con una storia del denaro e una descrizione del sistema bancario, presentando le diverse forme di denaro (baratto, merce, fiat) e come funzionano effettivamente i pagamenti dal punto di vista contabile. Sono capitoli preziosi perché stabiliscono lo “status quo” dei pagamenti mediati da intermediari contro il quale bitcoin o le altre criptovalute cercano di competere.

Quindi il saggio si getta a capofitto nella crittografia, esaminando argomenti come chiavi pubbliche/private, funzioni hash, firme digitali, offrendo anche al lettore meno esperto un alfabeto cripto con cui decodificare le notizie che concernono questo mondo.

Dopo aver introdotto le basi della crittografia, poi, ecco il vero protagonista del saggio e un bel pezzo del futuro di cui stiamo parlando: la blockchain, parola abusatissima al pari di resilienza e visione olistica e di cui molti di noi (mi includo serenamente) hanno una competenza per fede o per moda. il tema della blockchain viene incorniciato introducendo la sfida del trasferimento di denaro peer to peer, sollevando i problemi che devono essere affrontati quando si entra in questo dominio (es. creazione di un conto senza un amministratore centrale, ordini di transazioni, discrepanze ed errori contabili). Descrivendo in modo continuo la soluzione che la blockchain fornisce a ciascuno dei problemi presentati, Lewis fornisce un quadro di come funziona effettivamente questa tecnologia, rendendo domestici e potabili termini quali public key addresses, block batching, proof of work, che sono pane del mondo cripto.

Ma il vero merito di questo saggio consigliassimo è il fatto di esaminare una lunga serie di applicazioni pratiche di blockchain e criptovalute, senza sottovalutare i punti deboli (per esempio rischi per la sicurezza, 51% attack, in cui una singola entità o organizzazione riesce a prendere il controllo della maggioranza dell’hash rate, causando potenziali disturbi al sistema).

Nel corso del libro quasi ogni termine del gergo relativo alle criptovalute che mi è capitato di incontrare è finalmente definito e spiegato chiaramente. E nonostante il nome del libro, esso non si concentra solo sulle criptovalute, ma va dritto al cuore della profonda innovazione della blockchain.

​Laurea e PhD in Economia, si occupa di economia sperimentale, di qualità della vita e felicità. Collabora con diverse testate di divulgazione scientifica come lavoce.info, Gli Stati Generali, Infodatablog, Il Sole 24 Ore e ha una passione per la comunicazione scientifica in ambito economico. Responsabile scientifico del progetto AppyMeteo insieme ad Andrea Biancini, insegna economia sperimentale alla Scuola Enrico Mattei e collabora con diverse università. È​ iProf di Economia della felicità su Oilproject.​