Adattarsi al clima: le città cambiano colore
Le aree urbane risentono più delle aree rurali del surriscaldamento globale. Il cosiddetto “effetto isola di calore” può aumentare le temperature di 4-5 gradi centigr
Dopo l’approvazione della direttiva europea cosa cambia per le nostre abitazioni? Changes ne ha parlato con Ilaria Bertini, Direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica ENEA.
Nella corsa alla decarbonizzazione occorre mettere in campo molti strumenti per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di C02 e nel 2050. Un traguardo possibile ma che prevede sforzi e sacrifici da parte di tutti noi. Si può partire dalla propria casa. Riqualificarla da un punto di vista energetico non serve solo a renderla più efficiente, ad abbassare i costi in bolletta, ma anche a migliorare il comfort domestico, riducendo i consumi, le emissioni di gas nocivi e a mitigare il cambiamento climatico. In questa direzione va l’accordo sull’efficientamento energetico degli edifici noto come Direttiva “Case Green” approvato il 15 gennaio 2024 dalla Commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia) del Parlamento Europeo. Cosa cambia? Ne abbiamo parlato con Ilaria Bertini, Direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica ENEA
Cosa rende questa direttiva così importante per il raggiungimento degli obiettivi climatici europei?
La Direttiva impone un obiettivo comunitario vincolante consistente nella riduzione del consumo energetico finale di tutta l’Unione Europea dell’11,7% entro il 2030 rispetto al livello del 2020. Il limite massimo di consumo di energia nell’unione non deve superare i 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) di energia finale e i 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) di energia primaria. Tale riduzione è considerata una misura determinante per il contrasto ai cambiamenti climatici. A livello nazionale, gli Stati Membri dovranno:
Una delle innovazioni più importanti della nuova Energy Efficiency Directive (EED 3) è l’introduzione di obblighi speciali ai centri dati. Entro il 15 maggio 2024 e successivamente ogni anno, gli Stati Membri devono richiedere ai titolari e agli operatori di centri dati sul loro territorio (con una domanda di potenza installata di almeno 500 kW) di divulgare informazioni specifiche quali ubicazione del centro dati, superficie coperta, potenza installata, traffico dati annuali in entrata ed in uscita, quantità dati conservati e trattati, consumi energetici, parametri di temperatura e utilizzo del calore di scarto e dell’acqua ed energia rinnovabile. Queste informazioni verranno poi raccolte e pubblicate a livello europeo in un database.
Cosa possiamo fare per contribuire a rendere le nostre case più green?
È possibile agire con interventi di efficientamento sull’edificio e all’interno delle unità immobiliari. Per quanto riguarda la riqualificazione dell’edificio è necessario rivolgersi ad un professionista (ovvero un tecnico abilitato alla progettazione di edifici e impianti nell’ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente) il quale in funzione dello stato di manutenzione, della zona climatica di ubicazione e dei consumi energetici degli utenti procederà ad un progetto. Lo strumento prioritario che permette di realizzare un progetto ottimale per trasformare un sistema edificio-impianto in una realtà ad alte prestazioni energetiche, attraverso l’adozione di tecnologie per il miglioramento dell’efficienza, è la diagnosi energetica dell’edificio che si configura come una procedura sistematica che dalla conoscenza del profilo di consumo energetico dell’edificio perviene all’individuazione degli interventi di miglioramento della prestazione energetica accompagnati da un’analisi costi-benefici che consente una classificazione degli stessi, in ordine di priorità decrescente. La diagnosi prevede necessariamente un accurato sopralluogo da parte del tecnico allo scopo di raccogliere informazioni e dati relativamente alle caratteristiche dell’involucro edilizio, degli impianti elettrici e dei sistemi di produzione e distribuzione dell’energia termica. La classe energetica di una casa, indica quanto è efficiente l’utilizzo di questi impianti, di conseguenza una classe energetica bassa consumerà molto di più rispetto ad una classe più alta (con un evidente riscontro anche in bolletta).
Solo una ridotta percentuale di abitazioni in Italia ha una certificazione energetica. Quali sono gli interventi che occorre fare per migliorare la prestazione energetica delle nostre case e quindi procedere nella direzione indicata dalla nuova direttiva europea?
In generale, quando si decide di procedere alla riqualificazione energetica di un edificio per renderlo altamente performante, si devono prendere in considerazione i seguenti elementi chiave:
E gli elettrodomestici?
È importante utilizzare quelli con alte prestazioni che sono indicate nell’etichetta energetica obbligatoriamente presente sull’apparecchio. L’investimento in un apparecchio di ultima generazione è sempre molto conveniente e può avere un tempo di ritorno molto breve (soprattutto su frigoriferi e lavabiancheria).
Dove possiamo trovare le informazioni per consumare meno?
L’ENEA, nel suo ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, ha avviato #ItaliainClasseA. È una Campagna Nazionale di informazione e formazione che mira a far conoscere l’importanza del risparmio, dell’efficienza energetica e fornire gli strumenti e le opportunità per realizzarli. Il sito della Campagna informativa rende disponibili prodotti digitali e guide pratiche per rendere più green la propria casa come ad esempio un pratico manuale.