Lo sviluppo sostenibile passa dalla qualità dell’aria delle nostre città

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Lo sviluppo sostenibile passa dalla qualità dell’aria delle nostre città

L’inquinamento atmosferico causa danni alla salute e all’economia. Per questo è necessario contenere i cambiamenti climatici focalizzandosi in primo luogo sull’impronta ecologica dei singoli edifici per passare alle grandi aree urbane. L’impegno del Gruppo Unipol attraverso Urban Up per sensibilizzare sul tema nell’ambito delle iniziative legate alla Design Week 2024.

Continua l’impegno di Urban Up Unipol per sensibilizzare sul tema del rispetto dell’ambiente e della salvaguardia degli elementi su cui si fonda l’esistenza umana: nel 2023 al centro è stata l’acqua, quest’anno il focus è l’aria. Chiave per il benessere presente e delle future generazioni, la sua qualità è strettamente legata al modo in cui progettiamo oggi e realizzeremo domani le nostre città. Secondo i dati di Mal’Aria 2024, report realizzato annualmente da Legambiente, in Italia la lotta allo smog è però ancora in salita con il 69% delle città fuorilegge rispetto ai nuovi target europei al 2030 per il PM10, le famigerate polveri sottili. Nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria.

Si profila un problema di salute pubblica non più rimandabile, che riguarda tutto il Vecchio Continente se si pensa che le città occupano il 4% della superficie europea, ospitano il 75% dei suoi abitanti e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni complessive di CO2. E anche a livello mondiale il trend sembra quello di una fortissima urbanizzazione: oggi secondo l’Onu più della metà della popolazione mondiale vive in aree metropolitane e si prevede che questa percentuale aumenterà fino al 70% entro il 2050. Le città, d’altro canto, rappresentano i principali centri di crescita economica e contribuiscono per circa l’80% al Prodotto interni lordo globale (PIL) sulla base di quanto riferisce la Banca Mondiale.

Per questi motivi la realizzazione di una crescita sostenibile deve vedere le metropoli protagoniste in positivo per evitare che lo diventino presto in negativo: urge quindi la ricerca di un equilibrio fra sviluppo e salvaguardia dell’ambiente. Si pensi ai rischi climatici e ai loro costi. Secondo dati del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UNDESA) quasi un terzo della popolazione mondiale vive in aree urbane a rischio di cicloni, inondazioni, siccità, frane. È necessario superare il paradosso che vede le città vittime e carnefici allo stesso tempo: per il Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) le aree urbane a livello globale sono responsabili di oltre il 75% delle emissioni globali di gas serra da cui dipendono proprio gli eventi climatici estremi. Inoltre, l’inquinamento atmosfericoprovoca il 9% dei decessi in tutto il mondo. Secondo una stima del McKinsey Health Institute (MHI) le città così come sono concepite oggi rappresentano una delle minacce alla salute globale insieme ai cambiamenti climatici e alla resistenza antimicrobica. Considerevole l’impatto sull’economia se si pensa che soltanto nell’UE, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, gli eventi estremi legati al tempo e al clima hanno causato tra il 1980 e il 2022 perdite stimate in 650 miliardi di euro negli Stati membri, di cui 59,4 miliardi di euro nel 2021 e 52,3 miliardi di euro nel 2022.

Proprio dalla volontà di sensibilizzare su questo tema nasce Il Respiro dell’aria, l’installazionedi Studio Azzurro posizionata dal 15 al 21 aprile su De Castillia 23, edificio riqualificato da Urban Up e di proprietà del Gruppo Unipol, che diventa così protagonista di “Cross Vision” la mostra-evento di riferimento per il design e l’architettura internazionale della rivistaINTERNI e sede ufficiale della Design week. Studio Azzurro ha interpretato il tema della salvaguardia della risorsa aria immaginando De Castillia 23 come un grande cielo verticale di 4000 mq che durante tutte le sere si accende di blu a partire dalle ore 20.00. Sulla sua facciata sono state installate 13 morbide nuvole gonfiate ad aria di varie dimensioni (da 7,5×2,5 mt a 13,5x 5) che, illuminandosi anch’esse con luci a led, abitano in chiave “pop” l’edificio e trasformano per una settimana l’edificio in un poetico cielo “alla Magritte” per ricordare a tutti quale dovrebbe essere il vero colore dell’etere sulle nostre città. Un messaggio che per la sua centralità ha ottenuto il patrocinio anche di Legambiente. Grazie alla collaborazione con Ethicarei, la prima filiera italiana di produzione etica garantita dall’Associazione Mondiale per il Commercio Equo (WFTO), al termine della Design Week i materiali tessili dell’installazione, presentata ufficialmente nel corso di un evento il 17 aprile, saranno riutilizzati: il tessuto delle nuvole sarà riutilizzato per produrre una collezione dedicata di accessori.

«In quest’ottica – afferma Giuseppe Lobalsamo Direttore immobiliare del Gruppo Unipol – l’installazione di Studio Azzurro interpreta efficacemente il nostro approccio nel real estate che ci vede da sempre impegnati su due fronti: da un lato nella rigenerazione urbana di grandi aree periferiche di nostra proprietà e dall’altro nella progettazione green dei singoli edifici ispirata ai principi di sostenibilità di cui De Castillia 23 costituisce un esempio virtuoso». Dopo anni di abbandono, una volta entrato a far parte delle proprietà del Gruppo, l’edifico, come ha ricordato anche Massimiliano Morrone, Responsabile Real Estate Asset, Investment & Technical Management che cura le attività immobiliari del Gruppo con il marchio Urban Up, è stato completamente riqualificato grazie alla soluzione progettuale proposta da Progetto CMR che ha preservato il suo scheletro originario in cemento evitando così le emissioni di CO2 conseguenti al suo abbattimento. Tutte le superfici esterne sono rivestite di un gres porcellanato scuro – Cloudy Core Active e Sharp Core Active di Fiandre – trattato con un rivestimento in biossido di titanio, il Tx active, in grado di attivare il principio fotoalcalino per combattere gli inquinanti presenti nell’aria. La facciata prismatica ne aumenta le prestazioni energetiche mitigando parte dell’apporto solare diretto, sia in estate che in inverno, e consentendo di ridurre del 70% l’utilizzo dell’illuminazione artificiale.

Marisa Parmigiani, Responsabile sostenibilità del Gruppo Unipol, ha sottolineato come l’iniziativa metta in evidenza «l’importanza dell’azione. Questa installazione rappresenta un simbolo dell’impegno concreto che il Gruppo mette in campo ogni giorno negli indirizzi che adotta e negli investimenti che attua, nei suggerimenti e negli strumenti che sviluppa per aiutare i propri assicurati nel ridurre le emissioni di CO2 e nel migliorare la qualità dell’aria. Temi per noi importanti perché strategici rispetto alla qualità del buon vivere e alla creazione delle condizioni di sviluppo sostenibile per le comunità nelle quali operiamo tutti i giorni».

Gilda Bojardi, direttrice di INTERNI, ha posto invece l’accento sulla collaborazione fra la rivista che quest’anno spegne 70 candeline e il Gruppo Unipol. «Il nostro rapporto data lungo tempo ma è sempre molto stimolante. Questa installazione che parla della qualità dell’aria nella programmazione urbanistica e nella politica dello sviluppo delle città ne è un esempio concreto e segue quella del 2023 dedicata a un altro tema centrale, l’acqua. Il tutto si inserisce nell’ambito della cornice generale di quest’anno incentrata sulle visioni incrociate e sul dialogo fra saperi e discipline differenti».

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