Lo sviluppo del software con la GenAi
Alcune considerazioni sull’impatto della GenAI negli ambienti di sviluppo collaborativo: dall’Hackathon alla pratica quotidiana degli sviluppatori software. Hackathon
Progetta edifici sostenibili per migliorare la qualità della vita delle persone. Mario Cucinella spiega a Changes come l’architettura possa diventare racconto, cultura e ispirazione economica di una società.
Progetta edifici sostenibili per migliorare la qualità della vita delle persone. Mario Cucinella spiega a Changes come l’architettura possa diventare racconto, cultura e ispirazione economica di una società.
L’architettura sostenibile e le tematiche ambientali sono entrate a pieno diritto nell’agenda delle imprese, delle comunità locali ed internazionali. E le persone non possono più farne a meno. La parola “sostenibilità” e l’etichetta “architettura sostenibile” dilagano tra architetti e designer fondamentalmente per ragioni funzionali e formali. Tanto che, ormai, definire sostenibili edifici che non lo sono è diventato un fenomeno talmente diffuso che esiste un termine specifico per identificarlo: greenwashing. Per questo stabilire i confini del costruire sostenibile aiuta a capire davvero cosa vuol dire progettare nel rispetto dell’ambiente con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita. Changes ne ha parlato con Mario Cucinella, architetto e designer che ha fatto della sostenibilità la sua cifra riconosciuta con l’assegnazione per ben due volte del premio MIPIM (Marché International des Professionnels d’Immobilier) nella categoria green building. «Le definizioni sono tante perché ormai sostenibilità è un termine abusato e usato in ogni occasione», ha detto Cucinella. «Ma per capire davvero cosa vuol dire architettura sostenibile bisogna prima di tutto distinguere tra realtà e ambizione, perché la sostenibilità non si vede, non è un fatto estetico, è un racconto. La narrazione per l’architetto deve essere al centro di ogni opera. Se progetto un edificio che riduce al 70% le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente, non lo vede nessuno solo guardandolo, quello che conta è che questo edificio racconti di uno sforzo per salvare il nostro clima e per migliorare la qualità della vita delle persone che lo utilizzano», ha concluso Cucinella.
Il miglioramento della qualità della vita è il perno attorno al quale ruota il costruire sostenibile. Per questa ragione l’architettura green non può essere un vestito solo formale, ma è un vero e proprio cambio culturale che istituzioni pubbliche e imprese hanno cominciato a fare. Per questo, più dell’ambizione delle archistar conta il coraggio della leadership economica di investire in progetti di questo tipo con un’ottica di lungo periodo. Il coraggio di dare il via a quella che Cucinella definisce “empatia creativa” che consente a chi costruisce di entrare in sintonia con l’ambiente e il luogo e di comprenderli fino in fondo, contenendo così il rischio di proporre opere troppo stravaganti. Milano è un esempio in Italia quanto a coraggio architettonico.
Non è un caso che proprio nel capoluogo lombardo Mario Cucinella Architects, in partnership con la Triennale, abbia organizzato la mostra Empatia Creativa. Milano Metropolitana: cinque cantieri di Mario Cucinella Architects che si svolge dal 18 novembre al 18 dicembre 2016. La mostra è un vero e proprio racconto della rivoluzione sostenibile attraverso cinque progetti che lo studio Mario Cucinella Architects sta seguendo a Milano: la Torre Unipol nell’area di Porta Nuova (nell’immagine in alto, lo schizzo del progetto di MCA), la Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni (nell’immagine di copertina il render by MIR per MCA), un nuovo Museo dell’Arte all’interno dello storico Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, in corso Venezia 52, la nuova Sede COIMA, sempre nella zona di Porta Nuova, e il progetto per il Nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze per l’Ospedale San Raffaele. «Milano è un esempio di come l’architettura possa essere uno strumento potente di trasformazione di una città e di come l’architettura sia prima di tutto cultura» ha sottolineato Cucinella. «Questa è ormai la capitale del Pil italiano e qui aziende e istituzioni pubbliche hanno avuto il coraggio di investire, mettendo in moto un processo che dura ormai da una decina di anni».
Il tempo è, insieme con il racconto, l’altra variabile che definisce il progettare sostenibile. «Un cambio culturale non lo si attua solo con un palazzo sostenibile, lo fai solo se credi che questa sia la strada giusta per migliorare una città, la sua economia e il vivere civile», ha detto Cucinella. In Italia, per ora, solo Milano ha mostrato di aver creduto fino in fondo a questa trasformazione e sta cominciando ora a raccogliere i frutti delle scelte fatte. I processi sociali ed economici nell’affermazione della “nuova” scuola architettonica, dunque, contano tanto quanto gli investimenti e l’innovazione nel prodotto edilizio. In merito a prodotti edilizi innovativi l’Italia ha saputo fare passi avanti importanti ed è oggi in grado di competere a livello globale, mentre nel settore delle imprese di costruzioni occorre ancora fare quel salto di qualità verso l’innovazione. «Il comparto della ceramica, per esempio, ha compiuto un passo avanti culturale significativo verso l’ambiente e grazie al riciclo dei materiali ha raggiunto livelli di efficienza e competitività» ha detto Cucinella. «E sono tante le start up italiane che producono componenti edili sostenibili di grande valore e che sono diventate un punto di riferimento mondiale». Materiali, energia e sicurezza sismica sono elementi che formano la sostenibilità che, secondo Cucinella, può essere trasformata anche in fattore economico a favore della qualità della vita delle persone. «Ogni anno in Italia si spendono 9,5 miliardi di euro di manutenzione straordinaria degli edifici più 3 miliardi di manutenzione ordinaria – secondo l’ ANACI- Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari – Se solo il 10% di questa cifra fosse stanziato per la sicurezza, cominceremmo ad eliminare la parola fatalità dal nostro vocabolario quando ci sono eventi sismici, per esempio», ha sottolineato Cucinella che sposa l’idea di Renzo Piano, di cui è stato allievo. Piano ha presentato un progetto in Senato su come dopo i terremoti non si debba allontanare le popolazioni dai cantieri della ricostruzione, cantieri che dovranno essere leggeri e coinvolgere gli abitanti. Le persone al centro dell’architettura sono un altro atto dell’empatia di Cucinella che guarda alle nuove generazioni con speranza e con un sogno: «Vorrei costruire scuole che raccontino la sostenibilità, perché l’ambiente è un tema con cui devono fare i conti soprattutto i nostri figli, e abbiamo già perso tanto tempo». È ora di darsi da fare.
Testo a cura di Roberta Caffaratti