Si chiude un’altra COP, con qualche luce tra le ombre
Le Conferenze delle Parti sul clima, arrivate nel 2024 alla ventinovesima edizione, sono eventi complessi, dove l’obiettivo generale di contrastare i cambiamenti climatici e, neg
Si diffonde una nuova sensibilità rispetto al corpo per cui tutti, anche gli influencer o i vip, mostrano i propri difetti facilitando il riconoscimento della propria specificità. Il dato emerge dall’Osservatorio GenerationShip realizzato da Gruppo Unipol in collaborazione con Kienn.
È sotto gli occhi di tutti: il corpo è un campo in cui si combatte una battaglia fra due modelli. Da una parte c’è il riconoscimento di un «bombardamento», in cui la perfezione fisica viene proposta come lo standard per tutti. In particolare, secondo i dati dell’Osservatorio Generation Ship 2023:
Dall’altra viene descritto un cambiamento radicale, in cui si è spezzato un modello unico di bellezza. I social hanno permesso di creare diversi standard di bellezza e la moda ha sostenuto e rafforzato questo cambiamento. Una nuova sensibilità rispetto al corpo per cui tutti, anche gli influencer o i vip, mostrano i propri difetti. L’emergere di questa nuova sensibilità facilita il riconoscimento della propria specificità, la body positivity è uno dei grandi temi del presente:
Ma nonostante questa evoluzione recente, la spinta dei social e dei media verso la perfezione (pur mitigata da una varietà di modelli di bellezza) e l’imperativo ad aderire a canoni estetici determinati è largamente prevalente, come è dimostrato dal fatto che solo una minoranza se la sente di riconoscere che si è allentata la morsa delle aspettative estetiche:
I social si rivelano così uno strumento di consapevolezza ma anche di potenziale rischio, portatori di un’ambiguità di fondo, ancora irrisolta:
Il modello della «perfezione fisica come standard» esercita un impatto incondizionato sulle donne più giovani: la loro adesione alla “perfezione come standard” è molto più marcata rispetto alle donne mature e agli uomini in genere.
La preoccupazione maggiore riguarda i commenti e i giudizi generati da foto e video proposti. A ciò si aggiungono le ansie legati alla privacy, al rispetto della propria intimità e a tutti i rischi correlati. Queste esperienze ostacolano un’accettazione del corpo di per sé non agevole, fino a generare difficoltà nel relazionarsi con gli altri e nel rapporto con sé stesse.
L’ansia sociale differenzia in modo radicale le giovani donne dal resto della popolazione. Il 66% delle ragazze della Gen Z (16-27 anni) ammette di aver sperimentato insicurezza e/o disagio rispetto al proprio aspetto fisico. È un vissuto che resta dominante anche in età in età adulta: 59% fra le donne Millennials junior (28-35), 55% fra quelle della Gen X (36-55 anni). È solo in età matura che la preoccupazione si attenua pur senza scomparire (Baby Boomers: 39%).
Da notare, che per gli uomini il fenomeno quasi non si pone: 28-29% per Gen Z e Millennials, scende al 24% per la Gen X e addirittura al 19% per i Baby Boomers.