Lo sviluppo del software con la GenAi
Alcune considerazioni sull’impatto della GenAI negli ambienti di sviluppo collaborativo: dall’Hackathon alla pratica quotidiana degli sviluppatori software. Hackathon
I veicoli automatizzati, parzialmente o totalmente autonomi e infine connessi con gli altri veicoli ed il mondo circostante possono sembrare fantascienza.
I veicoli automatizzati, parzialmente o totalmente autonomi possono sembrare fantascienza. In realtà sono già parte del nostro presente e costituiranno la norma nel nostro futuro prossimo.
I veicoli automatizzati, parzialmente o totalmente autonomi e infine connessi con gli altri veicoli ed il mondo circostante possono sembrare fantascienza.
In realtà sono già parte del nostro presente e costituiranno la norma nel nostro futuro prossimo.
Molto più vicino di quanto possiamo immaginare.
Una vera rivoluzione in tutti i campi: nel modo di vivere, nelle norme e nelle leggi che lo regolano, nell’economia, nel costume, nel modo di lavorare, nel sistema di valori, anche nel modo di pensare e di organizzare la propria esistenza.
Forse anche nel modo di sognare.
Certo nel modo di assicurarsi.
È un fenomeno mondiale.
Ed in questo tsunami l’Europa, proprio quella con le Istituzioni che tanto stanno scricchiolando, è ben presente e si sta preparando da tempo per essere all’avanguardia negli scenari del futuro che ci aspetta e che ci accoglierà subito dopo la prossima curva.
Sì, proprio quella che è esattamente davanti a noi.
Sono le sette di mattina, il letto di Mario inizia a produrre un piacevole movimento, una sorta di dolce massaggio che gli annuncia che una nuova giornata sta bussando alla sua porta.
La casa viene poco per volta invasa da una luce discreta che si mescola gradualmente alle note di un pianoforte.
Chopin.
Il suo preferito.
Dalla cucina arriva l’aroma del caffè, accompagnato dall’inconfondibile ed invitante rumore dell’ estrattore di vitamine in azione.
Come sempre Mario si sveglia con in testa la nitidissima lista delle cose che dovrà fare in ufficio, ordinate secondo una logica che riesce ad essere manageriale anche all’alba.
Ma – come quasi sempre – non ricorda dove ha parcheggiato l’auto.
È il primo fiotto d’ansia che si affaccia alla sua mente all’alba della nuova settimana.
Una sorta di sindrome abbandonica del tutto immotivata.
“Non immotivata Mario – gli direbbe ora il suo analista – piuttosto con motivazioni non ancora consapevoli.
Ma ci lavoreremo su.
È qui per questo”.
L’ansia si placa quando il suo sguardo si posa sul tocken, con il pulsantino magico che su di lui ha il potere di una sorta di valium virtuale.
Lo schiaccia e sullo schermo compare la sua auto.
“E’ vero! – Mario sente se stesso esclamare nella casa che ormai ha organizzato tutto per accoglierlo degnamente nel nuovo giorno. Anche dal bagno arriva il profumo di legno di sandalo che lo accompagnerà dolcemente sotto la doccia – L’ho lasciata in quella piazzetta…Eppure non era difficile ricordarsene questa volta, è accanto al mio fornitore preferito di estratti vegetali.
Ah già…. – l’occhio di Mario è attratto dallo schermo del dispositivo dal quale compare un viso femminile stilizzato e troppo truccato che gli sta chiedendo con voce suadente:
Buongiorno Mario, vuoi che ti raggiunga sotto casa?
La voce di Mario risponde : “No grazie, farò due passi volentieri. Piuttosto tu che fai questa sera? Potrei raggiungerti io sotto casa tua…”.
Come sempre ci prova, ma sa già come andrà a finire.
Mario, non ho capito.
La tua frase non appartiene ad un registro conosciuto.
Vuoi che la tua autovettura ti raggiunga sotto casa tua?
Per favore scandisci la risposta : SI / NO .
Se SI specifica a che ora.
Mario si sorprende a mormorare sotto voce : ” Le donne riescono a tirarsela anche quando sono solo dei robot con la voce sintetizzata …“.
Poi si rivolge al dispositivo e scandisce un nitido – e anche un po’ seccato – “NO“.
Sono le otto.
L’auto naturalmente è nella piazzetta.
“Buongiorno Simonetta!”
È sempre una sensazione piacevole accorgersi che la tua automobile riconosce la tua voce.
Sente scattare il meccanismo di apertura delle portiere.
Tutto a posto.
“Andiamo in ufficio, Simonetta“.
Si accinge a leggere il giornale on line sullo schermo che nel frattempo si è illuminato e ripercorre mentalmente la lunga lista di cose da fare.
Non accade nulla.
Per un attimo si riaffaccia alla sua mente quella sensazione di ansia : ” Che cavolo succede adesso?” – pensa e poi ripete ad alta voce.
Come sempre è Simonetta a venirgli in soccorso.
Lo fa pronunciando la solita, sgradevole, scocciante ed anche umiliante parola :
Alcolocks
“Porca miseria – è Mario questa volta a parlare – sempre questa storia….Per una volta che sono stato beccato in auto con un bicchierino di grappa di troppo in corpo, ora per cinque anni mi tocca fare questa manfrina ogni volta che salgo in auto. Ok, ok… facciamola finita e soffiamo…”.
Inala una quantità esagerata di aria per ciò che occorre e soffia con rabbia in quella specie di boccaglio che nel frattempo è comparso.
Sul display appare finalmente la scritta OK e Mario si sorprende a borbottare: ” Ci mancherebbe che non fossi OK alle otto di mattina.
Altro che Analista mi ci vorrebbe…Mi sa che anche il dottor Amos rinuncerebbe a trattare un caso così”.
Simonetta intanto si è messa in moto ed attende istruzioni definitive .
“In Ufficio Simonetta, grazie” – Mario finalmente si rilassa mentre Simonetta ripete :
Ufficio
Una voce maschile compare dal nulla:
Servizio anti-intrusione informatica attivato
È un giorno di traffico particolarmente intenso.
Durante la notte è piovuto.
In questi casi sembra scattare in molte menti di ultra cinquantenni un riflesso condizionato:
“Prendo l’auto privata e non il car-sharing e tantomeno un mezzo pubblico multimodale.
Non si sa mai“.
È un ragionamento ormai privo di logica, retaggio di un tempo nel quale le cose erano del tutto diverse.
Ma i riflessi condizionati sono tali proprio perché non supportati da una scelta consapevole.
“Per i giovani è diverso – riflette Mario tra sé e sé – loro sono nati immersi nella tecnologia .
Per loro è tutto ovvio.
Anche questo – alza gli occhi e si sofferma sulla navetta automatica che sfreccia sulla monorotaia al di sopra della sua testa per attraversare tutta la città – È proprio quando mi scopro a stupirmi di queste cose, che mi sento antico.
E pensare che sono nato nel 1980…mica nel Medio Evo!”.
Mario si reimmerge nella sua lettura, mentre Simonetta prosegue la marcia, ostinandosi a rispettare una serie di cose che Mario, quando guidava personalmente, era abituato ad interpretare in modo un po’ più “creativo”: limiti di velocità, distanze di sicurezza, segnali stradali, semafori gialli, passaggi pedonali….
È quasi completamente rapito da un articolo sulla fantastica partita di calcio della sua squadra del cuore quando viene sottratto bruscamente al suo momento di relax.
La voce di Simonetta lo raggiunge come una specie di sveglia sgradevole e sgraziata:
Problema non conosciuto. Attivo la modalità di guida “cautela estrema“.
Accosterò nella prima area disponibile. Occorre conducente umano. Appena avrò parcheggiato attiverò la modalità “Guida Tradizionale“
Prego di essere prudente e di rispettare tutte le regole della circolazione stradale.
Il conducente esclusivamente abilitato alla guida in modalità “Tradizionale” è il Signor Mario Rossi.
A partire da quel momento sarà resa operativa la copertura assicurativa RC auto del conducente e contemporaneamente sarà sospesa l’operatività della copertura assicurativa RC del Produttore.
La polizza risulta operante.
Il premio è stato regolarmente pagato.
Verifica effettuata sulla Banca Dati : esito positivo.
La patente risulta regolarmente conseguita e valida.
Il controllo appena effettuato sulla Banca Dati ha avuto esito positivo.
Non appena si realizzeranno le condizioni per il ripristino della modalità “Guida automatica” le sarà comunicato.
In base alle clausole da lei sottoscritte all’atto dell’acquisto dell’autovettura e della sottoscrizione delle polizze i dati relativi alla guida, al percorso e alle condizioni del veicolo saranno registrati e conservati nel Server esterno ‘Galileo’.
I predetti dati potranno essere utilizzati per gli scopi previsti dalla Legge e dai contratti da lei sottoscritti.
Le ricordiamo che questi ultimi hanno ad oggetto la copertura rc del costruttore, la copertura rc auto del conducente umano, il finanziamento dell’acquisto dell’autovettura, il servizio di assistenza, la fornitura di pezzi di ricambio, il pronto intervento in caso di default informatico, il servizio speciale anti-hacker, il furto di dati personali ed il loro indebito utilizzo.
Buon viaggio.
A questo punto Mario rivive l’incontro con la sua scomoda compagna di vita denominata “ansia“, ma questa volta reagisce in modo creativo, sciorinando una serie di esclamazioni e di qualifiche rivolte ai “maledetti robot e a quelle stronze che danno loro la voce“, che meriterebbero la limitazione ad un pubblico “adulto e non troppo sensibile“, come certe trasmissioni della pay-TV.
Guidare un tempo gli piaceva ed era una cosa normale, ma ormai si é del tutto disabituato a farlo e l’idea di mettersi in viaggio comodamente assorto nella lettura del resoconto dell’ultima partita della sua squadra del cuore è una delle prospettive che lo allieta al suo risveglio.
Simonetta accosta e sul display compare la scritta “Modalità di guida tradizionale attivata“.
Il rosario iper-laico che Mario aveva iniziato a recitare qualche minuto prima si conclude con una specie di “Gloria” nascosto dietro ad un’espressione piena zeppa di lettere zeta che in sostanza significa : “Cosa è successo di così terribile da non consentire a questa imbranata di proseguire da sola..?”
Inutile perdere tempo.
Non ha la possibilità di cambiare la modalità di guida, forzando lo switch su quella “Automatica“.
I minuti passano e l’ora del suo primo appuntamento si avvicina inesorabilmente, come gli sta ricordando la voce, anch’essa femminile ed implacabile, del suo Iper-IPhone.
Si rassegna.
Si mette alla guida, le cinture di sicurezza scattano in automatico e lo stesso fa il navigatore.
L’ennesima voce gli dice di rimettersi nella carreggiata e di prepararsi ad un itinerario inusuale, poiché i sensori della strada sulla quale si trova segnalano un incendio in corso in corrispondenza del km.75 ed una coda anomala dovuta ad un incidente sulla strada alternativa, alla quale Simonetta lo avrebbe condotto se fosse stata agibile.
Il navigatore, questa volta una voce maschile, dice la sua:
Non ti preoccupare Mario, ci troviamo in una situazione non programmata, dovremo decidere il da farsi momento per momento.
Io ti suggerirò le possibili soluzioni e tu deciderai.
Il dito di Mario spinge nervosamente sul tasto dell’acceleratore, ma non ottiene l’effetto sperato.
Ottiene invece la ricomparsa della voce di Simonetta che lo ammonisce petulante:
Attenzione, esiste un limite di velocità di 50 km all’ora e la distanza di sicurezza non può essere ridotta.
Indicazioni non modificabili dal conducente.
Mario si affida alle parole, quelle almeno sono rimaste libere.
Questa volta si esibisce in una descrizione certo non elegante sulla vera professione di Simonetta e di tutte le sue parenti femmine, elencate una ad una, ciascuna con la sua specializzazione.
Guarda con invidia le persone a bordo del bus automatico che percorrono la corsia accanto alla sua e con approvazione i numerosi ciclisti che affollano il passaggio protetto a loro riservato e che si dirama, fitto come una ragnatela, in tutta la città, fino alle estreme periferie.
Le nove.
Il suo primo appuntamento sarà alle 9:30.
Una video con Tokyo.
Inutile sperare in un loro ritardo.
Impossibile.
Si scioglie il nodo della cravatta e prova a recitare un mantra per calmarsi.
Funziona.
Alle 9:22 arriva al parcheggio-silos dell’Azienda.
Lascia la sua Auto sulla pedana, posando il pollice sull’apposito schermo per comunicare anche a quel robot chi é e dove vuole che venga portata la sua autovettura.
Entra nella sala video trafelato.
Sono già tutti lì.
In alto, quasi sul soffitto, campeggia una scritta che emana una luce fredda:
lunedì 27 marzo 2025.
Ore 9:30