Gruppo Unipol: bilancio da Oscar

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Gruppo Unipol: bilancio da Oscar

L’assegnazione di un premio come l’Oscar di Bilancio 2018, unito alla menzione speciale per il Rendiconto Integrato, ribadisce l’impegno e la trasparenza nella comunicazione aziendale.

L’assegnazione di un premio come l’Oscar di Bilancio 2018, unito alla menzione speciale per il Rendiconto Integrato, ribadisce l’impegno e la trasparenza nella comunicazione aziendale.

Il Gruppo Unipol si è aggiudicato l’Oscar di Bilancio 2018 oltre alla menzione speciale per il Rendiconto Integrato. L’assegnazione di un premio così significativo come l’Oscar di bilancio, che dal 1954 riconosce il valore delle imprese più virtuose nelle attività di reporting e nella cura dei rapporti con gli stakeholder, è sempre una tappa importante per la vita di un’azienda e una conferma che siamo sulla strada giusta in termini di comunicazione gestionale.
Ricordo che il nostro Gruppo si è aggiudicato questo prestigioso riconoscimento di Ferpi già nel 2001. La premiazione che si è svolta 28 novembre 2018 a Milano, presso la sede dell’Università Bocconi – con la collaborazione di Borsa Italiana, Corriere della Sera e delle più importanti associazioni di settore tra cui AIAF, AIIA, ANDAF, Assogestioni, Anima per il Sociale, Fondazione Sodalitas, Nedcommunity, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano – ci ha permesso di ribadire la strategia del Gruppo Unipol che da subito ha raccolto la sfida di una gestione sempre più complessa del bilancio in uno scenario che vede, sempre di più, una forte interazione tra diversi mondi, rappresentati dal bilancio “tradizionale”, dalla reportistica sulla sostenibilità, e da altri framework di rendicontazione come, per esempio, l’analisi d’impatto e gli SDGs, nonché dalla comunicazione digitale.

La menzione speciale per il Rendiconto Integrato, giunto ormai al terzo anno dopo 25 anni di pratica di bilanci sociali, è una conferma ulteriore del grande lavoro svolto dal Gruppo Unipol per integrare i sistemi di rendicontazione e premia il lavoro svolto dalla Funzione Sostenibilità del Gruppo Unipol, che ha portato ad evidenziare come gli impatti sociali ed ambientali dell’impresa siano per il Gruppo Unipol pienamente integrati con i risultati economici. Per le aziende sta diventando sempre più importante raccontare chiaramente la propria realtà e le relative trasformazioni a un pubblico ampio, spesso internazionale ed esigente. Il bilancio non è più solo un modo di rendicontare il passato, ma anche il mezzo per raccontare il futuro, la missione, le responsabilità e costruire la propria credibilità.
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Il percorso del Gruppo Unipol verso l’integrazione tra business e sostenibilità viene da lontano. Il primo passo è stato il Rapporto Sociale redatto nell’ormai lontano 1993 poi proseguito nel 2006 con l’introduzione della carta dei valori e del codice etico, un patto condiviso e definito con gli stakeholder esterni fondamentali dell’azienda, alla cui definizione hanno preso parte oltre 1.500 dipendenti e 500 agenti. Nel 2008 è stata creata l’Area Sostenibilità, e dal 2009 il Gruppo Unipol ha istituito un comitato etico all’interno del Consiglio di Amministrazione che ha portato nel 2010 a definire il primo piano triennale di sostenibilità. Ciò ha consentito l’unione del piano industriale e del piano di sostenibilità – come dimostra il Piano Industriale Integrato 2016-2018 che si avvia alla conclusione – e si basa su due principi fondamentali: creazione di valore condiviso e innovazione sociale.

Il valore generato per gli stakeholder è nei numeri. Un recente studio di The European House – Ambrosetti riporta come il Gruppo Unipol abbia generato benefici ambientali pari a 4,3 milioni di Euro nel triennio 2015-2017. In particolare, la riduzione in termini di costi esterni legati all’emissione di CO2 è stata di 751.801 euro mentre l’utilizzo della sola energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ha generato una riduzione delle esternalità negative di 3,5 milioni di euro.
A livello di impatti degli acquisti presso fornitori, lo studio rileva inoltre come nel 2017 il Gruppo Unipol abbia effettuato spese per acquisti pari a 940 milioni di euro generando 2,15 miliardi di euro di spesa nel sistema economico, 1,03 miliardi di euro di valore aggiunto, 10.930 unità di lavoro nel sistema economico e 0,38 miliardi di euro di gettito erariale derivante dagli impatti diretti, indiretti e indotti.

Bolognese, classe 1957, nel Gruppo Unipol dal 1987 dove ricopre diversi incarichi fino ad arrivare alla Condirezione Generale di Unipol Banca. Dal 2006 direttore amministrazione bilancio e operations di Unipol Gruppo. Attualmente ricopre la carica di Direttore Generale Area Amministrazione Controllo di Gestione e Operations del Gruppo Unipol, nonché quella di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari per le società quotate Unipol Gruppo e UnipolSai​.