Vacanze a ritmo lento

Society 3.0


Vacanze a ritmo lento

Tre itinerari di trekking per partire alla scoperta di destinazioni fuori dalle rotte turistiche e due libri per ispirarsi. Senza timore di partire da soli, grazie alla rete di servizi lungo la strada e all’alto tasso di personalizzazione dei percorsi.

Emma Gatewood è la prima donna a percorrere da sola l’Appalachian Trail, tra i sentieri escursionistici più lunghi al mondo e forse il più famoso, che oggi si allunga per oltre 3.500 chilometri lungo la costa orientale degli Stati Uniti, dalla Georgia al Maine. Lo fa nella primavera del 1955, a 67 anni, ormai nonna, lasciando detto che sarebbe solo andata a camminare. Dopo sei mesi, tocca il punto d’arrivo, il Mount Katahdin, avendo percorso 3.300 chilometri. In mezzo un’avventura fra natura, cultura, incontri (umani e animali), fatica e riappropriazione di sé stessi, racchiusa nel bestseller La signora degli Appalachi di Ben Montgomery, edito in Italia da Terre di Mezzo, con la bella guida finale di Ilaria Canali, fondatrice della Rete Nazionale Donne in Cammino e della community social Ragazze in Gamba, che conta oltre 80mila membri.

Si potrebbe partire dalle suggestioni di questa storia tanto più incredibile quanto vera per progettare il proprio trekking anche in solitaria, considerando l’alto livello di servizi, assistenza personalizzata e comfort che oggi si può trovare durante il percorso. Ne proponiamo tre, nuovi e a lungo raggio, con l’idea di suggerire non tanto una breve pausa, ma quello stacco anche temporale dalla propria quotidianità che aiuta a riallinearsi con i propri bisogni, obiettivi e desideri.

Alla scoperta della Grande Guerra o del Bhutan

Il primo suggerimento è la nuova Walk of Peace, un cammino transfrontaliero tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia. Ufficialmente aperto da novembre 2021 e co-finanziato dall’Unione Europea, è il risultato di un progetto iniziato nel 2019 che si è aggiudicato il primo premio come miglior progetto Interreg d’Europa nel 2020. Ripercorre, in circa 430 chilometri e 15 tappe, i luoghi più importanti della Grande Guerra per un totale di 13 giorni di cammino fra natura e storia. Più volte si attraversa la linea del fronte che tra il 1915 e il 1917 è stata teatro degli scontri fra le truppe italiane e quelle austro-ungariche (sul sito sono disponibili tour guidati e un tour con itinerario totalmente personalizzabile che prevede una guida, 10 notti con formula pezza pensione in guesthouse o hotel 3-4 stelle, transfer da e per il punto di partenza e di arrivo e trasporto bagagli).

A migliaia di chilometri a est, dallo scorso aprile, è possibile percorrere il Trans Bhutan Trail, chiuso da 60 anni e adesso totalmente rinnovato. Si tratta di una chiave inedita per scoprire questo piccolo regno incastonato fra India e Cina, fuori dalle grandi rotte turistiche. L’intero percorso dura 36 giorni (403 km) e si snoda fra antichi villaggi, monasteri, foreste e arriva a toccare l’Himalaya. Ma si può accedere anche a trail di 3-4 giorni, non meno suggestivi (da percorrere anche in bici o addirittura di corsa).

Dall’altro capo del mondo, in Canada, a novembre 2021 è stato inaugurato The Island Walk, un percorso di trekking che fa il periplo dell’isola del Principe Edoardo, al largo della Nuova Scozia. 700 chilometri, suddivisi in 32 tappe, da completare idealmente in un mese. Lungo il percorso s’incontrano spiagge, terreni agricoli, foreste, piccoli borghi e un’atmosfera fuori dal tempo. Anche in questo caso, locande e hotel partner del progetto sono disponibili per aiutare i camminatori con vari servizi logistici e di trasferimento bagagli.

La nuova rete dei cammini

Da circa due anni il mondo dei cammini sta vivendo una grande riscoperta di pubblico e non solo. Il primo gennaio 2021 è stato lanciato RurAllure, il progetto triennale finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, che vuole valorizzare il patrimonio rurale in prossimità degli itinerari culturali e delle vie di pellegrinaggio di tutta Europa. Si è partiti con quattro progetti-pilota che suggeriscono inedite letture di sentieri ormai molto noti, come la via Francigena: il cammino attraverso i siti termali fino a Roma, il percorso letterario sulla strada per Santiago de Compostela, la riscoperta del patrimonio etnografico svedese camminando verso Trondheim, e del patrimonio naturale sulla via per Csíksomlyó, in Ungheria.

Lo scorso marzo, il Ministero del Turismo ha annunciato la nascita del Festival nazionale dei Cammini, a cui partecipano quattro comuni dell’Italia centrale – Ascoli Piceno, Campobasso, L’Aquila e Norcia – e che potrebbe vedere la sua prima edizione questo autunno. A staffetta, lo scorso maggio, il Ministero della Cultura ha avviato l’iter per candidare il cammino dell’Appia Antica, 630 chilometri da Roma a Brindisi, a patrimonio Unesco e, proprio a inizio luglio, sono stati avviati i lavori per la risistemazione paesaggistica del percorso tra Roma e Frattocchie di Marino. Nonostante i buoni propositi, un percorso vero e proprio, con segnaletica e pannelli fisici, ad oggi ancora non c’è. Per chi volesse spingersi lungo questo cammino a ritroso nella storia la guida è Appia il libro-reportage di Paolo Rumiz, edito da Feltrinelli, che racconta per tappe (e attraverso le mappe del fotografo e camminatore Riccardo Carnovalini) il suo viaggio a piedi – fra basolato romano e guardrail, muretti a secco e tangenziali, agrumeti e la sorpresa di un’ospitalità antica – lungo questo tratto d’Italia dimenticato, la regina viarum dei romani che adesso conta davvero di rifiorire.

Oppure il sito www.camminodellappia.it, che riporta la mappa interattiva del cammino, consigli su come prepararsi a questa sfida, informazioni sui tratti percorribili, sull’archeologia e sull’arte, sui borghi e sul paesaggio che s’incontrano durante il percorso. Si legge sul sito: «Non c’è niente di più fisiologico del camminare. Siamo fatti per stare eretti e avanzare nello spazio, non per passare giornate intere seduti davanti al computer. Tutto ce lo ricorda, a cominciare dalla curvatura dell’anca e dalla struttura dei nostri piedi. Però lo abbiamo dimenticato». E quest’estate è un ottimo momento per mettersi in cammino.

Giornalista, coordina i contenuti editoriali di How to Spend it, il mensile di lusso e lifestyle del Sole24Ore, edizione italiana del magazine del Financial Times. Scrive di sostenibilità e tecnologia, seguendo le loro ramificazioni nel design, nel food, nell'architettura, nella moda. Ha collaborato con le pagine di cultura e spettacolo de Il Giornale, il magazine della Treccani, Wired Italia, Linkiesta, EconomyUp, Polihub, l'incubatore di startup del Politecnico di Milano. È stata assistente di ricerca all'università IULM per il corso di Comunicazione Multimediale.