Infodemia in musica

Society 3.0


Infodemia in musica

Dieci canzoni per non soccombere a una visione del mondo fatta di numeri e statistiche seguendo le regole di Tim Harford.

Infodemia in musica: Tim Harford è prima di tutto un comunicatore sopraffino e il suo ultimo lavoro, How to make the World add up with numbers, ne è l’ennesima dimostrazione. Nel mondo iperconnesso dell’infodemia, tutti noi siamo bombardati ogni giorno da numeri e dati. E tutti noi, con gli strumenti a disposizione, abbiamo dovuto familiarizzare in qualche modo con la statistica. Sono stati mesi in cui persino dal panettiere si potevano ascoltare discussioni dotte sulla differenza tra la funzione esponenziale e il modello di Gompertz: l’impasto lieviterà senza mai arrestarsi o a un certo punto curverà verso l’asintoto del soufflé?

In questo fragore di calcolatrici, il libro di Harford è davvero quanto serve perché ci allena a una visione positiva e senza paura della statistica. Non è un caso che si apra rendendo omaggio a un altro grande classico del secolo scorso: nel 1954, Darrell Huff pubblicò How to lie with statistics, un best seller della comunicazione quantitativa che, però, è figlio e portatore malsano di un mindset tutto basato su un’antropologia negativa.

Come mentire con la statistica, già nel titolo, ci fa capire che chi conosce i numeri e li sa leggere può usarli per manipolare la realtà e sostenere le proprie conclusioni con la forza dell’evidenza empirica.
Harford smonta e ricostruisce meritoriamente il nostro rapporto con l’informazione quantitativa, in un’edizione positiva di quello che con la statistica possiamo fare, perché alla fine i dati, se interpretati correttamente e debitamente raccolti, servono per il bene di tutti e sono al servizio della cittadinanza.

Se vi suonano le orecchie rispetto al dibattito pandemico, osservate pure un minuto di fracasso. Harford restituisce alla statistica il suo ruolo di bene pubblico e lo fa con la sapienza del narratore provetto che infarcisce argomenti complessi di aneddoti, storie, indovinelli, suspense. Si passa così dal come vendere un falso Vermeer sul mercato internazionale alle strategie di investimento di John Maynard Keynes, il tutto con un decalogo semplice da osservare e che ricorda un altro grande comunicatore scomparso da poco: Hans Rosling con il suo Factfulness.

Per rendere queste regole ancora più pop, ho deciso di farne una playlist con cui concludere questo articolo: i numeri vanno ascoltati prima di farli cantare. Ecco, è il momento di creare il vostro sound con la statistica, fatto di 10 canzoni – tips connesse alle dieci regole di Harford:

  1. Search your feelings (Walking on sunshine, Katrina and The waves)
  2. Ponder your perso​nal experience (The little things the give you away, U2)
  3. Avoid premature enumeration (Song 2, Blur)
  4. Step back and enjoy the picture (Big Picture, London Grammar)
  5. Get the back story (Starway to heaven, Led Zeppelin)
  6. Ask who is missing (Missing, Evanescence)
  7. Demand transparency when the computer says ‘no’ (Paranoid android, Radiohead)
  8. Misinformation can be beautiful too (What makes you beautiful, One Direction)
  9. Keep an open mind (Open your eyes, Snow Patrol)
  10. Dimenticavo la più importante di tutte, la bonus track: be curious! E l’ultima canzone sceglietela pure voi.​​

Infodemia in musica aspetta solo di essere ascoltata!

​Laurea e PhD in Economia, si occupa di economia sperimentale, di qualità della vita e felicità. Collabora con diverse testate di divulgazione scientifica come lavoce.info, Gli Stati Generali, Infodatablog, Il Sole 24 Ore e ha una passione per la comunicazione scientifica in ambito economico. Responsabile scientifico del progetto AppyMeteo insieme ad Andrea Biancini, insegna economia sperimentale alla Scuola Enrico Mattei e collabora con diverse università. È​ iProf di Economia della felicità su Oilproject.​